Perché leggere questo articolo? L’Ucraina vuole convocare una nuova conferenza di pace prima del voto americano, questa volta con la partecipazione della Russia.
Kiev ha intenzione di convocare un secondo summit per giungere a un accordo di pace in Ucraina. La rivelazione è di Bloomberg, che riporta due novità corpose. Zelensky vorrebbe trovare un accordo prima delle elezioni americane di novembre. Ma, soprattutto, a questo giro di negoziati di pace l’Ucraina avrebbe aperto alla partecipazione della Russia.
Una vera conferenza di pace in Ucraina?
A giugno il primo meeting in Svizzera ha portato a un nulla di fatto. A Bürgenstock sono arrivati i rappresentanti di oltre 90 Paesi. Ma non quelli della Russia, che non è stata invitata all’evento. Il primo tentativo di portare a una conferenza di pace si è concluso miseramente per l’Ucraina. Alla mancanza di risoluzioni concrete si è aggiunto il fallimento di un avvicinamento alle nazioni chiave del mondo non occidentale. Cina e Brasile, su tutte, hanno avanzato delle proprie proposte di pace alternative per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
L’Ucraina ora ci riprova, con una clamorosa apertura alla Russia. I primi punti di contatto tra Kiev e Mosca potrebbero essere quei minimi punti sviluppati dalla conferenza in Svizzera. Sicurezza nucleare, alimentare e ritorno dei bambini rapiti potrebbero essere i punti per fissare un più ampio accordo di pace sull’Ucraina. Un funzionario ucraino ha confermato a Bloomberg l’esistenza della volontà di tenere un secondo summit. E a breve. Gli ucraini sanno che un eventuale (e probabile) ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca scompiglierebbe le carte, forse in maniera irreversibile.
Zelensky: “Non ho idea di cosa farebbe Trump alla Casa Bianca”
“Non posso dire cosa farà Trump se diventerà presidente degli Stati Uniti. Non lo conosco bene“. Dietro la risposta di Zelensky a una domanda fattigli a margine della sua partecipazione al meeting per i 75 anni della Nato si celano tutte le preoccupazioni dell’Ucraina intorno alle elezioni americane. Il presidente ucraino ha dichiarato ai aver avuto “buoni incontri” con Trump durante la prima presidenza, ma ha aggiunto che ciò è avvenuto prima dell’invasione russa del 2022.
Trump, a dire il vero, ha spesso criticato l’entità del sostegno militare statunitense all’Ucraina (circa 60 miliardi di dollari dall’invasione). Ha inoltre definito Zelenskiy “il più grande venditore di sempre”. E proprio i rapporti tra Trump e Zelensky sono stati oggetto del suo primo impeachment nel 2019. L’accusa era di fare pressioni sul presidente ucraino perchè infamasse Biden in cambio di aiuti militari, Trump era però stato assolto dal Senato nel 2020. Questo spiega perchè Zelensky abbia esortato i leader politici statunitensi a non attendere l’esito delle elezioni americane di novembre per aiutare il suo Paese togliendo le restrizioni all’uso delle armi statunitensi.
Le mosse di Zelensky per una proposta di pace in Ucraina
Non sorprende dunque che i funzionari statunitensi intervistati Bloomberg non siano convinti che un summit di pace tra Russia e Ucraina possa aver luogo. Zelensky prova a giocare il tutto per tutto. In settimana ha parlato al Reagan Institute di Washington, un luogo simbolo del conservatorismo americano, per esortare gli Stati Uniti a contribuire all’organizzazione del secondo vertice. “Solo con l’aiuto degli Usa – ha detto – il summit può essere più potente e veramente decisivo”. Per una pace in Ucraina, però, serve soprattutto la Russia. Zelensky sembra averlo capito.