Perché leggere questo articolo? Chi di dimissioni ferisce, di dimissioni rischia di perire. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, torna a essere nell’occhio del ciclone per una presunta truffa all’Inps. Le opposizioni chiedono un passo indietro alla ministra: un contrappasso dantesco per Santanché, il cui profilo Twitter è una Spoon River di richieste di dimissioni.
Cos’hanno in comune Josefa Idem e Giuliomaria Terzi di Sant’Agata? Entrambi rientrano nella lista dei personaggi politici di cui Daniela Santanchè ha chiesto le dimissioni. Per ironia della sorte, ora la ministra del Turismo si trova al centro di una polemica che potrebbe condurla al proverbiale “passo indietro”. Partito democratico e Movimento 5 stelle lo chiedono a gran voce. Anche perchè sono le due formazioni che assommano il maggior numero di esponenti a cui la Ministra del Turismo ha negli anni chiesto le dimissioni. Ma c’è anche un esponente che ora è un collega di partito. Ecco tutti i nomi dei “candidati” alle dimissioni secondo il profilo Twitter di Santanchè.
Santanchè ora di dimissioni perisce?
Il caso Santanchè agita il governo. La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro la ministra del Turismo, alla luce dell’indagine della Procura di Milano sul caso Visibilia, approderà in Aula alla Camera da mercoledì prossimo, ma potrebbe slittare ancora, complice un ingorgo di provvedimenti. E nel frattempo nessuno nella maggioranza scommette siano esclusi colpi di scena. “Nessuno mi ha chiesto di dimettermi”, ha assicurato la ministra in mattinata, circondata da una certa freddezza nel centrodestra.
Il 22 marzo la Procura di Milano ha comunicato alla ministra del Turismo che sono state concluse le indagini in cui Santanchè è indagata per truffa ai danni dell’Inps. Già l’anno scorso l’esponente di Fratelli d’Italia era andata in Parlamento per chiarire la sua posizione sulle presunte irregolarità commesse da alcune società a lei collegate durante la pandemia di Covid-19.
Una Spoon River di richieste di dimissioni
Il sito PagellaPolitica ha scrollato il profilo X (un tempo Twitter) di Santanchè, alla ricerca di tutte le richieste di dimissioni a esponenti politici. Un’autentica impresa che inizia poco dopo l’iscrizione della Pitonessa a Twitter, nel dicembre 2011. La prima prorompente richiesta di dimissioni arriva nel 2013, scagliata contro Josefa Idem. L’ex campionessa olimpica, allora ministra delle Pari opportunità, dello Sport e delle Politiche giovanili, ammise di non aver pagato l’ICI. Ecco che arriva la prima richiesta di dimissioni da Santanchè: “Intanto perché s’è dimostrata anche molto arrogante, e l’arroganza non premia mai. Il problema è un altro. Il fatto che lei si sia presentata con l’immagine di una paladina della morale, dell’etica, della correttezza. È per questo, ribadisco, che Letta farebbe bene a sostituirla“. Quello stesso giorno Idem si è poi effettivamente dimessa.
La scure di Santanchè negli anni si è abbattuta su ministri e presidenti del consiglio, sottosegretari e presidenti di enti pubblici. Andiamo in ordine gerarchico. Giuseppe Conte, quando era presidente del Consiglio, è stato oggetto di richieste di dimissioni da parte di Santanchè, soprattutto durante la crisi di governo di gennaio 2021. I ministri di cui Santanchè ha chiesto la testa sono stati: Luciana Lamorgese (Interni, per i rave party a Viterbo); Lucia Azzolina (Istruzione, per i banchi a rotelle); e Alfonso Bonafede (Giustizia, per lo svuota-cerceri in pandemia). Ci sono stati anche Sottosegretari: come Giuseppe Provenzano (Pd) e Manlio Di Stefano (M5s). E infine i presidenti. Nicola Morra, allora presidente della Commissione parlamentare Antimafia, per aver contestato l’operato di un centro vaccinale a Cosenza, dove era entrato accompagnato dalla sua scorta; e Pasquale Tridico, presidente Inps, per i malfunzionamenti del sito.
Santanchè ha chiesto le dimissioni di un compagno di partito
Andando ancora indietro nel tempo, richieste di dimissioni sono state rivolte da Santanchè verso vari ministri dei governi Gentiloni, Renzi, Letta e Monti. Invettive che si sono rivolte contro la ministra del Turismo. E non solo per il contrappasso di essere oggi vittima di richieste di passi indietro. “Oggi aspetto le dimissioni del ministro Terzi“, si legge in un tweet di marzo 2013. Ecco, Giuliomaria Terzi di Sant’Agata a quei tempi era il ministro degli Esteri del governo Monti. Peccato che alle elezioni politiche del 2022 è stato eletto senatore con Fratelli d’Italia. E’ proprio vero: chi di dimissioni ferisce, di dimissioni perisce.