Perché leggere questo articolo? De Luca a valanga contro il Partito democratico. La rassegna di tutte le invettive lanciate contro il Pd di Elly Schlein dal Governatore campano (col rebus terzo mandato). Da “Lotta Continua” a “pinguini”. De Luca, un fiume in piena che mena più duro del solito. Ma nega rotture o nuove correnti, ma “una nuova idea di partito”.
E meno male che parlava dal palco della Festa dell’Unità. Ogni volta che si parla del governatore della Campania, Vincenzo De Luca – si sa – fa notizia. Stavolta però dalla kermesse dem di Napoli si scaglia un fiume in piena. L’irregolare per definizione De Luca, stavolta ha menato più del solito. “Ho fatto un voto: questa sera non si faranno nomi, si parlerà di problemi”. Non serve menzionarla, il rimando alla segretaria del Pd Elly Schlein è solare.
L’attacco di De Luca ai maleducati nel suo partito “pollaio”
“Questo non è un partito, è un pollaio“. L’invettiva di De Luca è feroce, sin dalle prime battute che non risparmiano presenti e assenti. “Ho visto che abbiamo fatto una festa con quasi 90 fra intervistati e intervistatori. Se avessimo tanti voti quanti partecipanti alla Festa dell’Unità, saremmo il primo partito della Campania“. Prima bordata, a cui De Luca fa subito seguire la seconda. “E se avessimo tanti voti quanti maleducati sono passati da questa festa, saremmo il primo partito d’Europa”.
Chi sono questi maleducati dento il Partito democratico? Il Governatore ha fatto un fioretto – che nell’arco di oltre un’ora di intervento va a farsi benedire – ma non servono nomi. In questo frangente la missiva alla nuova segreteria di Elly Schlein è chiaro. “Mi ero confuso – chiosa ironico De Luca – pensavo di essere al congresso di Fratelli d’Italia, invece è il Partito democratico. Alla convention di Forza Italia a Paestum hanno avuto più rispetto per me”.
Il Pd tra Lotta Continua e pinguini
“Se l’idea era quella di fare un partito della sinistra radicale che ora è diventato Lotta continua, non c’era bisogno di costruire il Partito democratico”. Da queste giornate di ottobre, annuncia De Luca, lancerà “un’iniziativa politica. Niente rotture col Pd né nuove correnti, ma una nuova idea di partito“.Annuncia un tour nelle piazze italiane per fare “un’operazione verità” e far conoscere un’idea diversa di partito su molti temi.
Imbeccato dall’intervistato, l’ex direttore dell’Espresso Luigi Vicinanza, il Governatore dichiara di rimanere legato al Pd. “Sono qui perché mantengo un rapporto con i militanti e con la rete di amministratori. Che, come me, tempo da perdere con gli imbecilli non ne hanno“. Legame con la realtà locale, non con i dirigenti del partito, che De Luca apostrofa come “maleducati, imbecilli e pinguini“. Per i quali, il Governatore si limita “a rievocare la poesia di Trilussa della lumachella della vanagloria. Vale a dire che ci sono autentici imbecilli nel Pd che pensano di litigare con me per avere qualche titolo sui giornali“.
De Luca: “Non è questione di mandati”
Che dietro ci sia il famoso terzo mandato di De Luca in Campania che Elly Schlein vorrebbe negargli? Secca la risposta del Governatore: “Il problema non è il terzo, il quarto o il quinto mandato. Il problema è Vincenzo De Luca, un uomo libero che non ha padroni e non ha correnti”. Il governatore si dichiara “il più votato d’Italia del Pd. Io ebbi il 70% dei voti. Il Pd alle Comunali di Napoli ha il 12%. Chi vi sta parlando ha preso il triplo dei voti di Schlein. Non che mi aspetti che mi si dica grazie, ma perlomeno non mi rompete le scatole, fate perlomeno le persone educate”. De Luca preoccupato per l’avversione coi dirigenti del partito? Figurarsi. “Di quelli di Roma non me ne fotte niente. Io punto al rispetto dei cittadini, se mi vota il 70 per cento dei cittadini è perché evidentemente pensano che possa risolvere qualche problema. Vi sono esponenti del Pd che hanno sette legislature e che stanno al governo da dieci anni senza fare niente”.