Un nuovo tour in giro per l’Italia per “parlare di politica”, quella “vera” e per ritornare a riempire le piazze come un tempo. È questo l’intento, già annunciato anche in tv, che Alessandro Di Battista intende perseguire. Se sia o meno il seme di una nuova forza politica più grillina dei 5 stelle “si vedrà”, ha detto lo stesso Dibba. Ma sicuramente i suoi compagni “ancora” grillini, ora guidati dal pacato Giuseppe Conte, guardano con curiosità alle sue mosse presenti e future.
Alessandro Di Battista riparte da Siena, città del Monte dei Paschi
Il tour politico di Alessandro Di Battista inizierà da Siena, quella città “intrisa tra politica e finanza” che ha ridato un seggio a Letta in Parlamento. Una prima tappa non casuale perché la banca Monte dei Paschi di Siena, nel silenzio più generale, sta per essere ceduta ad Unicredit nella sua “parte buona”. Operazione che ha come protagonista, in quanto presidente di Unicredit, anche l’ex ministro Pd dell’economia Pier Carlo Padoan, esempio lampante di “porte girevoli tra finanza e politica”.
Chi si unirà al tour di Alessandro Di Battista?
Con Alessandro Di Battista, in questo nuovo giro d’Italia, si unirà una platea di ex grillini nel misto, ex grillini passati ai verdi e alcuni che in Parlamento hanno aderito ad Alternativa c’è. Qualche esempio? Alessio Villarosa, espulso per non aver votato la fiducia a Draghi, ma anche Ignazio Corrao (ora nei verdi), il presidente della commissione antimafia Nicola Morra e l’ex ministra Barbara Lezzi. Con Di Battista potrebbe esserci anche Gianluigi Paragone (Italexit), ma anche Antonella Laricchia, (suo punto di riferimento pugliese ancora nel m5s) e il grillino Andrea Greco consigliere regionale in Molise. Una lista che, per chi conosce Di Battista e la sua influenza nel M5S attuale, potrebbe riservare altre sorprese. E se assieme a lui si presentasse l’amica Virginia Raggi o l’ex guru Davide Casaleggio? O il gruppo di campani delusi (capitanato da Matteo Brambilla) che ha sempre contrastato Luigi Di Maio?
Nuovo partito di Di Battista in arrivo? Non è detto
Quel che è certo è che da questo tour, anche sulla base della partecipazione effettiva, potranno emergere due strade. Un nuovo partito di Dibba, duropurista e “no alleanze”, che toglie voti ai grillini di Giuseppe Conte. O semplicemente un tour strategico, per puntellare il Movimento dall’esterno e ribadire il suo seguito tra i grillini malpancisti (che non sono pochi, anzi: già si parla di 20 o 30 grillini pronti a lasciare il partito). Un’opzione, quest’ultima, che sembrerebbe più adatta e coerente a quello che é il suo personaggio. Ce lo vedete Dibba a fare un partito nuovo e organizzare struttura, segreteria e uomini di un nuovo partito? Più facile rientrare in una struttura che, benché imperfetta e problematica, sia comunque già pronta. E farlo dalla porta principale in veste di “salvatore”. Anche perché, dettaglio non da poco, in pochi conoscono il Movimento meglio di lui.