“Un amore chiamato politica” è il titolo della prima fatica letteraria di Luigi Di Maio, uscita a fine ottobre. È l’ultimo gradino di una fulminante ascesa che in pochi anni ha visto Giggino diventare romanziere, passando per ministro del Lavoro, Capo politico del partito e Ministro degli Esteri.
Il libro di Luigi Di Maio
Quella di Di Maio è solo l’ultima opera che va ad aggiungersi alla corposa biblioteca pentastellata, l’ennesima conferma di una tendenza irreversibile. Dietro il pensiero che ha ispirato il Movimento ci sono stati anche autori e titoli di spessore: “La Casta” di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, Aldo Giannuli e Dario Fo. Le opere dei discepoli però non sembrano in grado di fare il pari con quelle dei maestri. Il fact checking del libro ad opera di Pagella Politica sembra confermare la tendenza che quando i parlamentari 5 stelle si cimentano in opere editoriali, il risultato spesso è deludente.
L’uscita del libro ha già suscitato clamore, quello dell’Associazione Italiana Librai che si è scagliata contro il ministro per l’invito ad acquistare il libro su Amazon. In “Un amore chiamato politica” prevale il racconto di aneddoti e retroscena sulla carriera politica di Di Maio, iniziata alla Camera nel 2013, piuttosto che celebrare l’analisi del suo lavoro all’opposizione o all’esecutivo. Nei pochi sprazzi di disamina, emerge una neutralità che sembra velatamente rinnegare il Di Maio di lotta e di governo. Così, rispetto ai tanto decantati e propagandati decreto “Dignità” e il reddito di cittadinanza, emergono “dubbi sugli effetti positivi”.
Agli errori del passato sono dedicati due capitoli centrali dell’opera: l’essersi affacciato nel 2018 da un balcone di Palazzo Chigi per annunciare l’“abolizione della povertà” e l’impeachment a Mattarella. “Non era mio lo spirito, lo stile. Ma il dado ormai era tratto. Non si poteva più tornare indietro”. Due abbagli ricordati con il rimpianto di chi si è visto sfumare la presidenza del Consiglio: “Quando penso alla rinuncia alla premiership, penso sempre a che Paese strano siamo. In tutta Europa il partito che arriva primo alle elezioni esprime il capo del governo”. Peccato che di fatto pochi mesi dopo il Movimento abbia espresso il capo del governo, con Giuseppe Conte; ma soprattutto che non è vero che in tutta Europa chi guida la coalizione vincente alle elezioni poi diventa primo ministro. Che un politico con il curriculum di Di Maio non sappia che la scelta del premier spetti al presidente della Repubblica, non è poco.
Danilo Toninelli, la confessione dell’ex ministro
L’uscita del libro ha già suscita clamore, quello dell’Associazione Italiana Librai che si è scagliata contro il ministro per l’invito ad acquistare il libro su Amazon. Bypassare il circuito editoriale è alla base dell’attività editoriale di un altro uomo forte del partito: l’ex ministro Danilo Toninelli, autore di “Non mollare mai”. Titolo con richiamo a una canzone di Gigi D’Alessio, sottotitolo “La storia del ministro più attaccato di sempre” e dedica iniziale a chi comprando il libro ha dichiarato guerra “al Sistema che opprime gli onesti”. Un’agiografia di duecento pagine volta a tratteggiare la figura eroica del ministro che lotta titanicamente contro il Sistema, con la “s” maiuscola. L’onesto cittadino triturato “dalla gogna mediatica, dai poteri forti e dal ‘metodo Boffo’”. Non certo dalla carrellata di gaffe a cui ci ha abituato negli anni.
Alessandro Di Battista, il “campione” di libri grillini
Il signore indiscusso della classifica dei best seller pentastellati è Alessandro Di Battista, autore di ben cinque libri. Indimenticabile il suo esordio letterario: “Avevo 18 anni, ero con la mia famiglia a Corfù. Vediamo arrivare un panfilo. Papà dice: ‘Andiamo a vedere se lì c’è D’Alema’. Prendiamo il gommoncino e affianchiamo la sua barca. Era lui. Mio padre si sporge sul gommone e inizia a urlargli contro: ‘Hai tradito i valori della sinistra, ti sei venduto al capitale e all’imperialismo americano”. Un unico dettaglio: Vittorio, il padre di Dibba, non è semplicemente di destra, è proprio fascista.
Da Lucia Azzolina alle sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino
A completare la biblioteca dei parlamentari del Movimento c’è “La vita insegna” di Lucia Azzolina, in cui con rammarico occorre constare l’assenza di riferimenti ai famigerati banchi a rotelle. Oltre ai parlamentari, l’opera omnia della galassia grillina è arricchita dalle opere di attivisti come Silviana Carcano (consigliera regionale in Lombardia, autrice di “Tremila anni e non sentirli: Una rilettura sorprendente dei Dieci Comandamenti”). Ci sono poi le sindache Chiara Appendino con “La città solidale, per una comunità urbana. Riflessioni su una transizione possibile” e il libro di memorie in uscita di Virginia Raggi.
Dalle donne ai libri degli uomini grillini: ecco i nomi degli “scrittori”
Vasto è anche il catalogo dei fuoriusciti del Movimento. Dal romanziere Angelo Tofalo, passato a Potere al Popolo e autore del thriller “Falene”; Federico Pizzarotti, sindaco di Parma che studia da Fabio Volo col suo “Il meglio deve ancora venire”. Impossibile poi non menzionare il prolifico Gianluigi Paragone, leghista prima, pentastellato poi e infine anima di Italiexit. Le reprimende contro banche, immigrati e poteri forti del Torquemada di Varese sembrano sortire scarsi effetti elettorali, oltre che di vendite in libreria.
I libri del fondatore Beppe Grillo e di Rocco Casalino
Fuori dalle liste elettorali, ma al centro del progetto ci sono due esponenti di punta del Movimento. Il garante e per lungo tempo padre-padrone Beppe Grillo ha alle spalle molte pubblicazioni – “Tutto il Grillo che conta”, “Il Grillo canta sempre al tramonto”, “Tutte le battaglie di Beppe Grillo”. Un’impresa ego riferita che non sembra giovare al suo blog, in odor di chiusura. Le bolle social di milioni di italiani sono letteralmente impazzite lo scorso febbraio. Tensione da pandemia? Macché, è uscito “Il portavoce”, esordio in libreria di Rocco Casalino. Copertina in stile House of Cards, capitoli lunghi mezza pagina e scivoloni tipo: “Giuseppe Conte è il padre che tutti sogniamo”, in grado di aiutare a “vedere la figura paterna in un modo completamente diverso”. Una storia di redenzione ed esposizione: una vita da reality.