Se è una tardiva commedia all’italiana, non svegliateci, please. Ne abbiamo bisogno più dei T’appartengo della Bernini, già ribattezzata a social unificati la ministra-influencer tutta jingle e cuoricini. Ma più del trash, più dell’insindacabile Gubbio (dalla metafora implicita) abbiamo lei,
Alessandra Mussolini, che alla vigilia del giuramento di Giorgia Meloni – nuova premier – interpreta a Tale e quale show la “rossa” Milva, e se ne vanta persino. Intanto che il nonno si rivolta un’altra volta nella tomba, secondo round, non c’è che dire. Ma in che epoca magnifica viviamo? Una sceneggiatura che nemmeno il miglior Monicelli poteva concepire. Secondo round si diceva, o secondo tempo se preferite, perché anzitempo la nipote del Duce (a noi!) si è trasformata anche in paladina dei diritti Lgtb.
La Mussolini fluida
“Come si cambia per non morire, come si cambia per amore”. Lei, donna dal cognome decisamente ingombrante, nei giorni ante giuramento del nuovogoverno – che più a destra non si può – disquisiva serenamente di fluidità dalla Fialdini. Anzi di più, a rincarare: “Vuoi vedere che divento fluida anch’io?” Embè, povero nonnino, che i “viziosi” gay li avrebbe bruciati tutti, mica per ridere. Ma povera pure Alessandra Mussolini, quella di qualche anno fa, per dire, anno domini 2006, che dal buon Vespa (Porta a Porta) gridava “meglio fascista che frocio” alla volta di Vladimir Luxuria.
Ecco, una vita intera a sostenere una posizione precisa, e poi magicamente, con la forza di una macchina mediatica incredibile, si rifà l’immagine dalla testa ai piedi, e meglio che dal chirurgo, dove pure sarà passata per qualche ritocchino. Prima a colpi di mazurche di periferia col ballerino di colore della signora Milly (Ballando con le stelle) e poi in veste di magica Sailor Moon dei diritti civili. Non a caso proprio a Ballando aveva sventolato le sue scuse per la battuta passata, come a suggellare un refresh rigorosissimo. “Vedendo anche quanto soffrono i ragazzi, gli adolescenti, quando hanno paura di dire le verità in fondo nella famiglia, capisci che hai proprio toppato. Ma poi basta con questo sesso e sessualità?”. Così “Da noi… a ruota libera”.
Insomma, tutto si rinnega, meno che il marito, anch’egli interessato alle adolescenti, claro que sì, e più precisamente alle nipoti parioline di
Mubarak. Ah, come dimenticare lo scandalo delle baby squillo, anno 2015. Se lo ricorda, signora mia?
La Mussolini fascista
Eppure c’era una volta una Mussolini che difendeva a spada tratta la figura del nonno-dittatore fascista. Anzi, core de nonno Benito twittava persino contro Jim Carrey, in inglese maccheronico (nel 2019), perché l’aveva messo malamente in ridicolo (con un disegnino a testa in giù). Ma, dopo aver inseguito pure le orme di zia Sofia (Loren) – comparendo seminuda in un discreto numero di film di serie B – l’ex parlamentare fedelissima (dal Movimento Sociale Italiano poi Alleanza Nazionale e infine Forza Italia) si è traghettata felicemente dall’altra parte, illuminata sulla via di Damasco-Zan. Più a sinistra della sinistra. A questo punto, perché no, presto candidata Pd? Tanto dopo Casini vale tutto. Che tempi, che disordine, che anarchia…