di Eugenia Greco
Simonetta D’Amico si occupa di case popolari dal 2011. Alessia Cappello è diventata renziana a soli vent’anni. Elena Comelli impiega il suo tempo libero nella lotta alle disuguaglianze sociali e ambientali. Gaia Romani entra in politica quando ha solo sedici anni. Irene Pizzocchero, laureata in Scienze Agrarie, combatte per una Milano più verde. Martina Riva, praticante avvocato, è capolista con Beppe Sala a meno di 30 anni.
Comunque finirà, sarà una vittoria. Almeno per le donne. Sono molte quelle impegnate nella politica e nell’attivismo milanese nelle fila del centrosinistra, in vista delle elezioni comunali 2021. Hanno idee diverse, a volte opposte. Sono a caccia di un posto come consigliere comunali a Palazzo Marino, nei Municipi. Qualcuna punta ha un ruolo in giunta. True-News ha parlato con alcune di loro per conoscerne obiettivi, valori, storia politica, ma soprattutto sapere cosa vorrebbero cambiare del capoluogo lombardo per migliorare la vita dei cittadini.
Simonetta D’Amico: “Investire nelle case popolari”
“Si dovrebbe investire di più nelle case popolari. Il Comune potrebbe sicuramente innescare dei meccanismi per cui anche Aler e Regione si sentano costretti ad intervenire nei loro quartieri”. Così Simonetta D’Amico, consigliera comunale del Partito Democratico, da tempo attenta ai quartieri popolari del Municipio 4. A Palazzo Marino è presidente della Commissione Casa “Nei quartieri popolari bisogna investire per aprire importanti realtà, come ambulatori medici, servizi a domicilio per gli anziani e servizi per quei ragazzi con alle spalle famiglie che non possono permettersi un certo tipo di vita. Perché è nei quartieri popolari che si apre la frattura tra i cittadini, frattura che può diventare insanabile e sfociare in gravi episodi di rabbia.”
Alessia Cappello: “Tema chiave il lavoro”
Sulle opportunità lavorative vuole invece puntare Alessia Cappello che, con Roberto Cociancich, è portavoce a Milano di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. “Ciò che ha sempre guidato Renzi e tutto il gruppo di Italia Viva è credere in idee concrete, in opportunità per il Paese. Prendiamo l’importantissimo tema chiave del lavoro e tutto quello che lo riguarda. Come lo interpretiamo noi? Con il Piano Shock per l’Italia. Sbloccando i cantieri si crea occupazione e si attiva tutto il condotto di servizi attorno. Una volta che noi di Italia Viva ci saremo fatti conoscere, avremo dato dei volti riconoscibili su varie tematiche e quindi saremo riusciti a radicarci su Milano, l’obiettivo sarà proprio quello di dare idee, proposte, opportunità per soluzioni”.
Comelli: “Meno traffico e diritto all’abitare”
Elena Comelli, portavoce di SinistraxMilano, è convinta invece che nel capoluogo lombardo sia necessario prendere in considerazione due temi: la riduzione del traffico legata all’ambiente, e il diritto all’abitare. “Col diritto all’abitare mi riferisco alle case popolari, all’edilizia popolare e alle tante famiglie che non si possono più permettere di vivere, di pagare un affitto o di comprare una casa a Milano – dice Comelli a True-News –. Questo avviene non solo perché gli stipendi non sono adeguati al costo della vita, ma perché Milano è una città che ha fatto dell’attrattività turistica il suo mantra, e questo spinge verso l’alto il costo dell’abitare e dell’acquisto. Investire su una maggior presenza di abitazioni in social housing e di case popolari in senso stretto, anche nei nuovi quartieri, contribuirebbe a garantire quel mix sociale che è quello che indirettamente permette l’accesso al diritto all’abitare. Questo e il diritto del traffico legato a quello dell’ambiente stanno insieme, perché se io costringo le persone ad andare a vivere fuori Milano, le costringo a venire a Milano in auto.”
Romani: “Più attenzione ai giovani”
Una politica che sia da esempio è invece il desiderio di Gaia Romani e dei Giovani Democratici, decisi a migliorare la realtà milanese per i più giovani e pronti a candidarsi in massa il 10 e l’11 ottobre. “Sono tante le esigenze dei giovani: gli spazi, i luoghi di studio, il tema degli affitti e del costo della vita, di come Milano ancora su molte cose faccia fatica a sposare per davvero le modalità con cui i ragazzi vivono il mondo dei diritti”. Per Romani “I diritti non sono solo il Pride. I diritti sono sicuramente anche delle associazioni che devono essere coinvolte di più, diventando permeabili nella città e concreti punti di riferimento. Le istituzioni dovrebbero togliersi l’impalcatura per cui ‘io sto nelle istituzioni e trasformo tutto in servizio’. Va bene anche questo, ma i politici dovrebbero tornare ad essere degli esempi, ad essere presenti, ad avere un contatto diretto con i cittadini. Ci vuole tanta empatia proprio da parte dell’intera istituzione e noi vogliamo puntare su questo”.
Pizzocchero: “Stop consumo di suolo”
Cessare di consumare il suolo di Milano è l’obiettivo di Irene Pizzocchero, portavoce di “AmbientaLIsta”, lista civica dei comitati ambientalisti di Milano che candida a sindaco, in coalizione “Milano in Comune”, Gabriele Antonio Mariani. “La prima cosa che cambierei è il piano di governo del territorio, e credo che per farlo ci voglia un atto di coraggio che nessuna amministrazione fino ad ora ha avuto. È necessario avere il coraggio di dire che a Milano non si può più consumare il suolo. Invece di continuare a puntare sugli indici di edificabilità bisogna comprendere che in città non c’è più lo spazio per costruire. E bisogna comprenderlo anche per combattere l’inquinamento, le temperature e i cambiamenti climatici. Milano ha 3 gradi in più rispetto alla campagna appena fuori”.
Solo Letizia Moratti a Palazzo Marino nella storia di Milano
Le elezioni comunali sono alle porte e, tra i possibili candidati, c’è un consistente numero di donne con gli schieramenti che proprio in queste settimane cercano al quadra sulla parità di genere. Nella storia della città c’è stata solo una donna Sindaca: Letizia Moratti (dal 2006 al 2011). Mentre nelle ultime due amministrazioni la città ha avuto prima Lucia De Cesaris e poi Anna Scavuzzo come numeri due rispettivamente di Giuliano Pisapia e Beppe Sala. La presenza massiccia nelle liste può essere un segnale? La vulgata vuole che le grandi trasformazioni politiche d’Italia passino dalla Madonnina. Di certo le leggi sul riequilibrio della rappresentanza di genere hanno contribuito molto all’entrata femminile nell’ambito delle istituzioni ma, di pari passo, si può dire che oggi stia avvenendo un importante processo culturale che vede nella parità di genere una risorsa.