Perché leggere questo articolo? Ad agitare il quadro politico non c’è solo il futuro di Forza Italia, ma anche la tensione latente nel Terzo Polo. E in Azione c’è chi chiede un “passo di lato” di Calenda.
In questi giorni, a fare notizia, sono le possibili convulsioni all’interno di Forza Italia dopo la morte di Silvio Berlusconi. Ma le scosse telluriche continuano ad agitare anche il Terzo Polo. Un centro in fase di ricomposizione, soprattutto dopo le inevitabili conseguenze della scomparsa di Berlusconi sul quello che sarà l’assetto futuro della componente moderata del centrodestra a guida Giorgia Meloni.
I dubbi su Calenda
Matteo Renzi contro Carlo Calenda, ancora. Ma ci sono anche i dubbi di alcuni dirigenti di Azione sulla leadership del fumantino ex ministro dei governi di Renzi e di Paolo Gentiloni. L’ex rottamatore rimane presidente di Italia Viva, ma la scelta di andare a dirigere il quotidiano Il Riformista lo ha collocato senza dubbio in una posizione più defilata rispetto al centro dell’agone politico.
Calenda e l’ipotesi “passo di lato”
Lo stesso destino, magari in via temporanea, che i maggiorenti di Azione vorrebbero apparecchiare per Calenda. Il ragionamento è semplice: “Con Carlo come leader il Terzo Polo non ha possibilità di unirsi, anche in vista delle europee”. Quindi bisogna togliere dal tavolo anche l’altro nome ingombrante del fronte libdem e riformista.
“Carlo deve prendersi una vacanza”
“Dovrebbe prendersi una vacanza, darsi un tono più istituzionale e magari rientrare in gioco nel futuro”, dice a True-News.it una fonte parlamentare di Azione, che riporta gli umori all’interno del partito di Calenda. Un “passo di lato” che passerebbe anche attraverso una minore esposizione mediatica. “C’è Richetti, ma ci sono anche la Carfagna e la Gelmini, attrattive per i voti di Forza Italia, sono tutti volti riconoscibili che funzionano nei media”, prosegue la riflessione della nostra fonte, che ci offre una fotografia fedele degli umori e dei malumori all’interno di Azione.
I movimenti al Centro
Il consiglio non richiesto dato a Calenda è di mettersi temporaneamente in pausa per favorire l’aggregazione di uno schieramento più vasto, che comprenda Sud chiama Nord di Cateno De Luca ed eventuali transfughi dem come Vincenzo De Luca. Un listone unico che sia competitivo in vista delle europee, dove bisogna superare lo sbarramento nazionale del 4%.
Il nuovo Terzo Polo
Renzi e Italia Viva ci starebbero. Infatti hanno già avviato i contatti con i due parlamentari di Cateno De Luca, Dafne Musolino al Senato e Francesco Gallo alla Camera. Sud Chiama Nord può essere utile alla causa, in virtù del mezzo milione di voti conquistato dal neo sindaco di Taormina alle ultime regionali in Sicilia. E i macroniani di Renew Europe potrebbero offrire una famiglia politica al nuovo centro multiforme.
I digiuni di Calenda
Certo, bisogna fare i conti con il temperamento di Calenda. Una personalità non facile, anche a detta dei suoi uomini più vicini. Che pensano anche alla “dieta” del leader. L’ex ministro, infatti, è dimagrito perché si sta dedicando al digiuno a intermittenza. Al netto degli effetti sulla forma fisica di Calenda, però, i pettegoli notano che nei periodi in cui non mangia il capo di Azione è più suscettibile alle oscillazioni dell’umore. “Quando digiuna bisogna togliergli Twitter”, è la battuta che circola tra i parlamentari di Azione.