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Ecco a che punto sono i fondi PNRR. Il documento ufficiale: SCARICA

Monitoraggio fondi

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A che punto siamo con il Pnrr? L’11 aprile il Servizio Studi della Camera dei Deputati ha licenziato un dossier dal titolo “Monitoraggio dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza“. Nel primo semestre 2022 il governo ha predisposto 45 interventi, di cui 15 Riforme e 30 Investimenti. Per la quasi totalità degli interventi è previsto il conseguimento di traguardi come l’ossia adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi.

I 45 traguardi e obiettivi da conseguire nel primo semestre 2022 riguardano le seguenti Missioni: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; e infine Salute.

Si comincia con la riforma della Giustizia e della Pubblica Amministrazione, senza dimenticare il Codice degli Appalti. Seguono interventi sulla banda ultra-larga internet e la valorizzazione e messa in sicurezza del patrimonio culturale.

Il documento prosegue dando ampio spazio all’imprescindibile Transizione ecologica, con interventi finalizzati alla realizzazione di un’economia circolare e sulla qualità abitativa degli ambienti urbani, con anche l’attuazione di una rete integrata di impianti di raccolta e trattamento rifiuti. Il governo guarda anche a nuove fonti d’approvvigionamento, come l’idrogeno, le rinnovabili e le batterie.

Si passa poi al mondo dell’istruzione e della ricerca, con il reclutamento di nuovi docenti e la messa a punto di un nuovo sistema che riformi la carriera degli insegnanti. Si punta all’accelerazione della riforma 4.0 per la digitalizzazione della scuola. L’obiettivo è quello di integrare le risorse del Fondo nazionale per l’innovazione, gestito da Cassa Depositi e Prestiti e MISE.

Per quanto riguarda le Politiche sociali, il Pnrr punta a rafforzare i sistemi territoriali di presa in carico delle persone senza dimora o in povertà estrema: tramite i modelli di inserimento abitativo e di residenzialità, messi a disposizione per un massimo di 24 mesi dai servizi sociali territoriali (housing first); o con centri servizi diffusi nel territorio per l’accoglienza notturna e l’inclusione delle persone senza fissa dimora (le cosiddette “Stazioni di posta“). Non mancano progetti di rigenerazione urbana, contro l’emarginazione e il degrado sociale, la lotta allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura e nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.

L’ultimo capitolo è quello degli interventi in materia sanitaria. Si comincia con l’0biettivo della creazione di 1350 Case della Comunità; si passa poi l’erogazione dell’assistenza domiciliare (ADI) supportato dalle nuove tecnologie (telemedicina, domotica, digitalizzazione); per concludere con oltre un miliardo d’investimenti sul rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture e con l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero.

Questi sono i principali obiettivi e missioni che il governo conta di realizzare entro il 30 giugno di quest’anno per sbloccare i fondi del Pnrr.

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