Il centrodestra italiano ha trovato la quadra per definire il programma che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia presenteranno per le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Un “programma per l’Italia” che in quindici paragrafi presenta tutte le dichiarazioni di intenti; per un potenziale patto di legislatura tra le tre formazioni in caso di vittoria elettorale.
“Più Italia in Europa, più Europa nel mondo”
Un programma aperto da una chiara e precisa scelta di campo: è il programma di “un’Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente”. Lo slogan è forte: “Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo”.
Il centrodestra si dichiara apertamente a sostegno della Nato; del supporto all’Ucraina e dell’integrazione europea. Ma immagina un’Italia capace di giocare da protagonista su tutti i piani. Pensa alla revisione delle regole europee e a un maxi-piano per l’Africa. Punta a utilizzare pienamente il Piano nazionale di ripresa e resilienza: infrastrutture digitali; connessioni fisiche con il Ponte sullo Stretto al centro; e piani di transizione energetica la fanno da padrone.
Su quest’ultimo campo da un lato il centrodestra perora il pieno utilizzo delle risorse nazionali, anche attraverso la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti e mix energetico gas-rinnovabili. Dall’altro, perora un’ambiziosa agenda ambientale fatta di lotta al degrado delle acque, plantumazione di alberi e sviluppo dell’economia circolare.
Il programma su economia e fisco
Sul fronte economico-fiscale, la ricetta confermata è quella nota: riduzione delle imposte, proposta di flat tax sui redditi individuali dipendenti, estensione da 65 a 100mila euro dell’applicazione del regime forfettario sulle partite Iva. A cui si aggiunge una serie di proposte fiscali ed economiche di incentivo alla natalità: dal quoziente famigliare in campo fiscale al potenziamento dell’assegno unico.
Il centrodestra propone inoltre la riduzione dell’Iva sui prodotti energetici, la defiscalizzazione e incentivazione del welfare aziendale, anche attraverso detassazione e decontribuzione premi di produzione e buoni energia. Si prevede inoltre la revisione del reddito di cittadinanza, un controllo sull’effettiva applicazione degli incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo
del lavoro. Sul fronte degli investimenti strategici volti a ridurre le disuguaglianze sociali, nelle intenzioni la fa da padrone la proposta di un piano straordinario di riqualificazione delle periferie, anche attraverso il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica.
Il ritorno dei cavalli di battaglia e tante incertezze
In campo sanitario, invece, è la medicina di territorio a farla da padrona, assieme alla proposta di potenziare la presa in carico delle persone con disabilità. Sul fronte delle riforme, invece, è la proposta di elezione diretta del presidente della Repubblica la priorità della coalizione. Un vecchio cavallo di battaglia che ritorna assieme alla separazione delle carriere della magistratura e al federalismo fiscale. Scontata, invece, la presenza del ritorno dei Decreti Sicurezza del governo Conte I.
Complessivamente, parliamo di un piano ambizioso e strategico nelle dichiarazioni di intenti. Ma che resta volutamente limitato a un’elencazione di punti, salvo l’impegno sulle Partite Iva che è l’unico preciso nella dichiarazione delle cifre e delle modifiche. La coalizione fatica a presentarsi come tale oltre la natura di cartello elettorale, ma il centrodestra pensa di avere anni davanti a sé per poter declinare il proprio programma in proposte concrete. Trovare la quadra sulle priorità sarà più facile dopo che sarà il voto del 25 settembre ad aver stabilito se la coalizione potrà governare da sola e quale sarà il partito dominante nella compagine conservatrice.
“Programma per l’Italia”. Il documento completo