Perchè leggere questo articolo? Dopo Tempo, Giornale e Libero, l’imprenditore-politico Angelucci punta all’Agi. Il piano di una Fox-news italiana e le risorse grazie alla sanità privata
Dove vuole arrivare Antonio Angelucci? L’ex portantino dell’ospedale San Camillo, armato di sola licenza di scuola media ed una intraprendenza pari solo all’ambizione, è alla guida di almeno tre imperi. Il primo è quello della sanità, con il laziale Gruppo San Raffaele. Il secondo è nel settore immobiliare, con la finanziaria Tosinvest. Ma del 78enne “Tonino” si parla sempre più spesso per il suo attivismo nell’editoria. Già padrone di Giornale, Libero e Tempo, ora è in trattative con Eni da settimane per acquisire l’agenzia di stampa Agi. In tutto questo, Angelucci è anche parlamentare da quattro legislature. Prima con Forza Italia, ora con la Lega. Ma anche il feeling con Giorgia Meloni appare forte.
Editoria: il piano di Angelucci
Le recenti, rumorose, acquisizioni di testate di area di centrodestra sembrano infatti confermare l’intenzione di Angelucci di offrire alla compagine governativa il corrispettivo italiano di ciò che rappresenta Fox News per i trumpiani Usa. Ed è per questo che la redazione di Agi è sul chi va là. Lui prova a spegnere l’incendio delle polemiche rassicurando che nell’operazione si muove “da imprenditore, non da politico”. Ma è oggettivamente difficile riuscire a tenere separati i piani.
Le opposizioni vedono la scalata di Angelucci come un “attacco alla libertà di stampa”. La creazione di un network di informazione di destra, che va di pari passo con la “melonizzazione” della Rai, appare ad alcuni osservatori parte di un disegno più grande. Lo ha evocato poche settimane fa Romano Prodi parlando a La7: “L’Agi è un perfetto passaggio di una strategia precisa”. Che, sul versante politico, arriverebbe sino alla “famosa proposta del primo ministro eletto dal popolo”. Se il progetto è quello di creare un polo di destra per le news italiane, l’acquisizione di Agi sarebbe funzionale per fornire ai quotidiani la materia prima, i contenuti.
Come Angelucci finanzia le sue acquisizioni nell’editoria
I costi dell’operazione? La compravendita di Agi è valutata attorno ai 30-40 milioni di euro. Cifra non vitale per Eni. Che non ha nell’informazione il proprio core business e di fatto non ha fretta. Numeri invece consistenti per l’editoria italiana. Pare evidente che le risorse non possano giungere dalle altre attività editoriali di Angelucci. Che tuttavia può vantare un fatturato complessivo di 148 milioni di euro l’anno, frutto soprattutto delle sue cliniche private nel Lazio. E’ da lì che Angelucci attinge alle risorse per ampliare i suoi imperi. E per garantirsi comunque un vitalizio non indifferente, da quattro milioni di euro l’anno. Cifra che lo pone al primo posto tra i parlamentari italiani più ricchi. Ora che non c’è più Silvio Berlusconi. Uno che sugli intrecci tra impresa, politica ed editoria avrebbe potuto tenere un master…