Una delle principali argomentazioni utilizzate dai detrattori dell’e-commerce è che le vendite online penalizzino il commercio di prossimità e di quartiere. Ma è davvero così?
Il 75% delle imprese investirà nel digitale
Nell’ultimo anno la pandemia ha obbligato molte realtà del commercio locale a utilizzare il web come canale distributivo, aprendo un proprio negozio virtuale o sfruttando piattaforme e servizi terzi di e-commerce e delivery. Un sondaggio commissionato dal Centro Studi di Confcommercio ha rivelato che a Milano il 75% delle imprese pensa che in futuro investirà maggiori risorse nella comunicazione digitale. Più della metà dei dettaglianti, inoltre, intende investire nell’e-commerce, anche in un’ottica di internazionalizzazione del business, alla caccia di nuovi acquirenti. I commercianti si sono accorti che il web può dare un contributo positivo alle vendite, aprendo nuovi canali di vendita attraverso la consegna a domicilio, il ritiro in negozio e la spedizione.
I servizi all’avanguardia per i commercianti di Milano
A Milano le opportunità per innovare non mancano. Confcommercio – per esempio – ha creato lo SPIN (sportello innovazione) e Check up e-commerce. Anche la CNA Milano si è dedicata al tema, creando la piattaforma divicinato.it, attraverso cui artigiani, negozi di prossimità e professionisti possono mettersi in rete per offrire i propri prodotti e servizi alle comunità locali. Ma non sono solo le associazioni di categoria a proporre soluzioni di questo genere ed esistono anche alternative private come Shop Local Milano.
Il contributo del Comune per l’innovazione
Negli ultimi cinque anni, anche il Comune ha dato il suo aiuto alla transizione digitale con due strumenti.
I Bandi 266, che prevedevano contributi e prestiti fino a 50.000 euro dedicati a imprese esistenti o aspiranti imprenditori attivi nelle aree periferiche a rischio degrado o desertificazione commerciale, per finanziare gli investimenti in innovazione, digitalizzazione o ammodernamento.
Il Bando Prossima Impresa 2020 in collaborazione con la Camera di Commercio, rivolto esclusivamente alle micro e piccole imprese commerciali e artigianali per sostenere gli investimenti anche nel commercio elettronico
Alcune proposte per il prossimo mandato: dalla formazione alle infrastrutture
Il Consiglio Comunale aveva anche proposto la nascita di una piattaforma simile a Shop Local e divicinato.it, poi però arenatasi. Non credo che ci siamo persi molto, anzi, non penso che il settore pubblico debba per forza mettere la supervisione o lo zampino su iniziative di questo genere.
Ciò che conta veramente è fornire un supporto qualificato, affidabile e costante verso le imprese che decidono di intraprendere iniziative di trasformazione e che non hanno gli strumenti e la conoscenza necessaria per farlo. Per questo al futuro Sindaco consiglio di intensificare la collaborazione con associazioni di categoria e realtà tecnologiche milanesi (come Microsoft o Cefriel), investendo in corsi per la digitalizzazione e nella realizzazione di accordi quadro per fornire supporto qualificato e tecnologie standard per la comunicazione e le vendite online a prezzi abbordabili. Inoltre, sarà necessario investire nelle infrastrutture: come a metà Ottocento gli scali ferroviari costituirono la chiave dello sviluppo industriale di Milano, oggi il Comune dovrebbe immaginare infrastrutture cittadine dedicate al commercio locale, ad esempio posizionando nuovi locker in punti strategici, come le metropolitane e le stazioni di BikeMi, e aprendo piccoli magazzini condivisi a supporto delle attività di micro-logistica cittadina.