Gaetano Manfredi, candidato spalleggiato dai partiti del patto giallorosso, è stato eletto sindaco di Napoli al primo turno.
Elezioni Napoli 2021, Gaetano Manfredi tra i candidati per il centro sinistra
Gaetano Manfredi, per la carica di primo cittadino, ha dovuto competere con un affollato parterre di candidati:
Catello Maresca (centrodestra-civiche),
Antonio Bassolino (civico);
Alessandra Clemente (DemA);
Matteo Brambilla, ‘dissidente’ grillino che si candida fuori dal M5S;
Rossella Solombrino (Equità Territoriale);
Giovanni Moscarella (Movimento 3v).
Chi è Gaetano Manfredi
Quello di Gaetano Manfredi, l’uomo scelto dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle che a Napoli, come in tutto il sud, è molto forte è un profilo piuttosto autorevole e sicuramente ha grandi possibilità di riuscire a convincere il milione di elettori partenopei ad aver fiducia nel suo progetto per Napoli.
Gaetano Manfredi: università
Nato ad Ottaviano, un pugno di case alle porte di Napoli, il 4 gennaio 1964 Gaetano Manfredi si iscrive a vent’anni all’Università Federico II di Napoli per compiere il suo percorso accademico che lo porterà alla laurea in ingegneria e, praticamente, non ne esce più. Si laurea infatti nel 1988, diventa professore ottenendo la cattedra di tecniche delle costruzioni nel 1998 e nel 2014 diventa il Magnifico Rettore dell’Università Federico II.
L’anno successivo, nel 2015, Gaetano Manfredi viene anche eletto Presidente della Conferenza dei Rettori delle università Italiane. In questo ruolo si è distinto per le battaglie portate avanti a favore del mondo dell’Università e soprattutto del mondo della ricerca. E si è anche fatto promotore di un progetto che avrebbe voluto creare una sorta di ‘Normale’ del Sud, ovviamente con sede nella sua Napoli.
L’esperienza politica
La sua esperienza politica è stata dapprima in qualità di tecnico. Già tra il 2006 e il 2008 era stato consigliere del ministro delle riforme della pubblica amministrazione Luigi Nicolais, durante il governo guidato da Romano Prodi. Il 28 dicembre 2019 viene inserito nella lista dei ministri del secondo governo guidato da Giuseppe Conte che lo nomina a capo del dicastero dell’Università.
Gaetano Manfredi, il nome giusto per Napoli?
Proprio nell’esperienza di Gaetano Manfredi come membro del governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte sono da ricercare le radici della sua candidatura a sindaco di Napoli. Una candidatura in cui, a guardarla da fuori, tra il giallo e il rosso sembra aver pesato molto di più la volontà dei gialli. Non a caso la notizia che Gaetano Manfredi sarebbe stato il candidato sindaco di Napoli del centro sinistra, o della sua più grande parte, nelle elezioni amministrative del prossimo autunno, è stata annunciata pubblicamente dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ora leader in pectore del Movimento Cinque Stelle.
Sul nome dell’ex rettore dell’Università Federico II di Napoli punta dunque compatta una coalizione che oltre al Movimento Cinque Stelle vede il Pd di Enrico Letta e anche l’appoggio di Liberi e Uguali. Eppure, convincere l’ex ministro dell’Università a candidarsi non è stata certo una passeggiata. E non solo per la complessità dell’accordo che ha unito di nuovo in un’unica compagine Pd e Cinque Stelle. Ma anche per le resistenze dello stesso Gaetano Manfredi.
Il “Patto per Napoli”
I nodi si sono sciolti solo grazie all’elaborazione di un documento comune, denominato “Patto per Napoli”. Per trovare una quadra, di fatto, si è dovuto tranquillizzare il candidato sindaco di Napoli che ci sarebbe stato sostegno sul tema dell’enorme debito che grava sul Comune. Il prossimo inquilino di Palazzo San Giacomo se la dovrà infatti vedere con una voragine di 2,7 miliardi di debito in un momento in cui la crisi economica post pandemia è solo iniziata.
Una patata bollente che avrebbe scoraggiato chiunque e che comprensibilmente è stato il motivo principale per il quale l’ex rettore dell’Università Federico II di Napoli aveva declinato l’invito a candidarsi a capo della coalizione di centro sinistra per le prossime elezioni amministrative. C’è voluto l’accordo congiunto e messo per iscritto sul deficit di Palazzo San Giacomo di Pd, Movimento Cinque Stelle e Liberi e Uguali per fugare il dubbio più grande e convincere l’ex ministro dell’Università del governo Conte bis a candidarsi con l’obbiettivo di vincere le elezioni amministrative del 2021 e diventare il prossimo sindaco di Napoli.