Perché questo articolo potrebbe interessarti? Secondo il giornalista Roberto Vivaldelli, sentito da True-news, la vera sorpresa delle elezioni regionali svolte in Trentino Alto Adige riguarda il mancato sorpasso di Fratelli d’Italia sulla Lega a Trento: “Il sorpasso – ha dichiarato – sembrava cosa fatta, il partito di Salvini ha invertito la tendenza”. Magro risultato per tutti i partiti moderati, così come per il Movimento Cinque Stelle.
Le elezioni regionali in Trentino Alto Adige hanno rappresentato un piccolo ma significativo tassello nel frastagliato mosaico politico italiano. Si è infatti trattato di un voto a un anno esatto dall’insediamento del governo Meloni. Il tutto poi nella delicata fase di bilancio, dove la maggioranza è impegnata a scrivere la manovra in parlamento. Inoltre, il voto è avvenuto a pochi mesi dalle europee e per tutti i partiti ha rappresentato un test di certo non secondario. Ci sono quindi tutti gli ingredienti per dare una valutazione extra locale alle due elezioni regionali. Due perché, tra le altre cose, occorre guardare al particolare sistema interno alla regione, lì dove le due province (Trentino e SudTirol) rappresentano il vero cuore pulsante dell’iniziativa legislativa.
Il Carroccio sopravanza Fratelli d’Italia in Trentino
I primi titoli di questo lunedì sono stati incentrati, anche al di fuori della regione, sulla debacle della Lega in SudTirol. Il partito di Salvini, all’interno della provincia autonoma di Bolzano, è infatti passato dall’11% del 2018 al 3% odierno. Scalando così da 4 a un solo seggio all’interno del consiglio provinciale.
Ma a far sorridere i dirigenti del Carroccio sono altri dati, quelli invece provenienti dalla provincia autonoma di Trento: “Qui la Lega è riuscita a sopravanzare Fratelli d’Italia, vincendo il derby tutto interno al centrodestra”, ha spiegato ai microfoni di TrueNews il giornalista Roberto Vivaldelli. Quest’ultimo, da sempre molto vicino alle questioni politiche trentine e profondo conoscitore delle dinamiche locali, ha spiegato come la vera partita si è giocata tra la Lega e il partito della Meloni.
“Lo scorso anno – sottolinea Vivaldelli – alle elezioni legislative Fratelli d’Italia in Trentino ha sopravanzato clamorosamente la Lega. I dirigenti locali del partito del presidente del consiglio speravano di ripetere questo risultato, anzi credo che in cuor loro speravano di essere ben al di sopra della Lega”. Al contrario, a essere avanti è il Carroccio: nel voto di preferenza della liste, quella leghista ha ottenuto al 13% mentre quella di Fratelli d’Italia si è fermata al 12.3%.
“Occorre però aggiungere – ha spiegato ancora Vivaldelli – anche i voti della lista personale del riconfermato presidente Fugatti, in grado di arrivare al 10%”. Unendo i due risultati quindi, si può dire che la Lega ha ottenuto oltre il 20% dei consensi. Un po’ meno rispetto al 27% del 2018, ma comunque al di sopra di Fratelli d’Italia: “Eppure posso confermare – dichiara sempre a TrueNews Vivaldelli – che Fdi aveva in lista personaggi di spessore e nei manifesti elettorali per strada c’era il volto della stessa Meloni”. Il capo dell’esecutivo si è quindi speso, assieme ai leader locali, per bissare il risultato ottenuto qui in occasione delle legislative.
La Lega, oltre a portare a casa una percentuale maggiore di Fratelli d’Italia al consiglio provinciale, può ovviamente esultare anche per la riconferma di Fugatti quale presidente della provincia autonoma: il capo uscente della giunta provinciale viaggia intorno al 51% dei consensi, mentre il rivale più accreditato, il candidato del centrosinistra Francesco Valduga, è fermo al 37%.
Risultati quindi che mitigano ampiamente l’amarezza per le difficoltà incontrate dal Carroccio nella provincia autonoma di Bolzano: “Ma lì – ha dichiarato Vivaldelli – i risultati lasciano il tempo che trovano. In SudTirol la scena politica è dominata dai partiti locali, i quali sopravanzano da sempre i partiti diciamo “italiani”. Il dato è quindi poco significativo”. Per la cronaca, a Bolzano (dove si votava solo per eleggere il consiglio provinciale) è stata la storica Svp a prevalere con il 34% dei voti. A seguire, con l’11% c’è il Team K, una ex costola locale del 5 Stelle, poi gli autonomisti del Süd-Tiroler Freiheit con il 10% e i Verdi-Grune con il 9%. Il primo partito nazionale è Fratelli d’Italia con il 6%, seguito da Pd e Lega poco sopra al 3%.
Fuori moderati e Cinque Stelle
Tornando ai risultati in Trentino, i più significativi quindi in ambito nazionale, colpisce lo scarso peso elettorale raggiunto da molti partiti cosiddetti moderati. Nel centrosinistra ad esempio, a tenere è stato unicamente il Pd. I dem, in particolare, hanno ottenuto il 16% dei consensi e rappresentano la lista più votata in assoluto. Anche se occorre considerare l’affermazione della lista personale di Fugatti che potrebbe dare alla Lega lo scettro di partito più votato.
“Il Pd ha tenuto – conferma Roberto Vivaldelli – anche perché è stato votato molto nei centri più grandi della provincia. A Trento ad esempio, i suoi candidati sono i più votati, quasi ribaltando i risultati del resto della provincia”. Sempre nel centrosinistra, sono riusciti a entrare in consiglio con un seggio i rappresentanti di Alleanza Verdi Sinistra.
Molto male, per l’appunto, i partiti di centro. Azione non è andata oltre l’1%, stesso discorso vale anche per Italia Viva. Nel centrodestra, risulta praticamente scomparsa dal Trentino la lista di Forza Italia, ferma al 2%. Udc e Alternativa Popolare non sono nemmeno riusciti a raggiungere l’1%.
Magro risultato anche sul fronte grillino. La lista del Movimento Cinque Stelle ha raggiunto un modesto 1.95% dei voti, il quale ovviamente non è bastato a entrare in consiglio. “Questo se vogliamo è ancora più sorprendente – sottolinea Vivaldelli – perché i grillini in Trentino sono sempre andati bene e partivano da una buona base di voti”. Cinque anni fa, i pentastellati avevano infatti raggiunto il 7% dei consensi.
L’avanzata degli autonomisti
Fin qui la situazione nelle due province con riferimento ai dati di rilievo nazionale. Sotto il profilo locale, a balzare davanti gli occhi sono soprattutto i risultati delle liste autonomiste. E questo vale sia in SudTirol, con riferimento al successo della lista Süd-Tiroler Freiheit, che in Trentino. Qui il Patt (Partito Autonomista Trentino Tirolese) ha ottenuto l’8% dei voti: “Quest’anno per la prima volta si sono presentati con il centrodestra – è il commento di Vivaldelli – e hanno ottenuto un risultato importante, forse fuori dalle aspettative. Adesso per il presidente riconfermato la sfida è far convivere le istanze autonomiste con le istanze, senza dubbio tutt’altro che autonomiste, di Fratelli d’Italia”.
Difficoltà di convivenza potrebbero sorgere anche nella futura compagine di governo della provincia autonoma di Bolzano. L’Svp deve aprire il dialogo per poter formare un nuovo governo, ma la strada è in salita per via della frammentazione del rinnovato consiglio provinciale. Un consiglio che, come detto, assieme a quello di Trento forma l’impalcatura legislativa di quella che solo formalmente è un’unica regione.