“Siamo contrari all’Erasmus italiano perchè toglierebbe ancora più fondi agli atenei del Sud e delle aree interne”. E’ secco il commento di Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti Universitari, che boccia la proposta annunciata nuovamente, qualche giorno fa, dalla Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
Erasmus italiano, Bernini: “Parte adesso, c’è già un progetto pilota Bergamo – Reggio Calabria”
Un progetto che prevede scambi di studenti tra atenei del Nord e del Sud. “Creando – ha aggiunto Bernini a TgCom 24 – delle partnership tra università e consentendo agli studenti di autovalorizzarsi, cioè di creare le loro offerte formative mescolando quelle dei diversi atenei”. E un piano pilota sarebbe già attivo. “L’ Erasmus italiano parte adesso, c’è già un progetto pilota Bergamo – Reggio Calabria, ma se ne possono formare altri grazie alla collaborazione dei rettori che hanno aderito a questa iniziativa”, ha aggiunto.
L’Udu: “Meglio investire i fondi nelle Università del Sud”
L’Unione degli Studenti Universitari non vede di buon occhio l’iniziativa. “Questo progetto prevederebbe dei finanziamenti che potrebbero essere investiti per valorizzare le università del Sud e non per proporre scambi”, aggiunge Piredda. “Quella della ministra è l’ennesima manovra che rientra nella dialettica nazionalista del governo“. Per la coordinatrice nazionale del movimento, “sarebbe più opportuno aumentare i sostegni per chi sceglie l’Erasmus internazionale. Fa un esempiop: “Per l’esperienza in paesi come la Grecia, il contributo mensile è di soli 250 euro, in Svizzera 750. Troppo pochi”.
Piredda: “Perchè non spendere soldi per l’edilizia universitaria pubblica?”
“E poi sono tante altre le manovre che ci aspettiamo in ambito universitario“. Il discorso si sposta inevitabilmente sugli affitti nelle città universitarie, tema su cui è in ripartenza, a Milano, la protesta delle tende. “I soldi dell’Erasmus italiano potrebbero essere usati per l’edilizia pubblica universitaria visti i prezzi delle case nelle grandi città”.
Insomma, un no secco all’Erasmus che vuole portare gli studenti del Nord in visita nei centri del Sud. In Atenei che, però, soffrono per l’assenza di fondi, infrastrutture e altre problematiche.