Perché leggere questo articolo? I trattori da Roma muovono verso Sanremo. Lo spin doctor delle loro rimostranze sul palco del Festival potrebbe essere Ettore Prandini. Il Presidente di Coldiretti potrebbe anche aspirare a una candidatura alle Europee. Il centrodestra con lui ci aveva già provato non molto tempo fa.
Domani è il T-day, il giorno dei Trattori. Venerdì i prenderanno il palcoscenico. Da Piazza San Giovanni a Roma muoveranno verso dove tutta Italia guarda: il palco di Sanremo. I trattori a Berlino sotto la Porta di Brandeburgo, a Bruxelles davanti i palazzi dell’Ue, in Italia dentro il Teatro Ariston. Perché Sanremo è Sanremo, e val bene una messe di grano. Come sono passati i tempi da quando nel 1995 Toto Cutugno cantava a Sanremo “Voglio andare a vivere in campagna”. Adesso sono i contadini che vogliono andare al Festival, che ha trovato un compromesso sugli agricoltori. Amadeus potrebbe leggere un comunicato, che gli agricoltori devono recapitare alla Rai per tempo. Chi sarà il portavoce incaricato di recapitare il testo delle rimostranze dei contadini? Gli indizi portano al profilo più politico che ruota intorno al mondo dei trattori: Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, da tempo in odore di politica.
Prandini un predestinato che si è fatto largo da solo
“Ettore Prandini è considerato il mastino di una triade che oggi governa l’agricoltura italiana. Una triade composta, oltre lui, da Federico Vecchioni e Vincenzo Gesmundo“. Inizia così il ritratto fatto su Repubblica da Antonio Fraschilla al momento della rielezione di Prandini al vertice di Coldiretti lo scordo anno. Il 52enne imprenditore agricolo di origine bresciana guida la principale organizzazione agricola italiana (1,6 milioni di associati) dal 2018. Il numero uno degli agricoltori è al tempo tempo stesso un predestinato e un self-made man.
Figlio di Giovanni, notabile democristiano, già Ministro della marina mercantile e ministro dei lavori pubblici, si è laureato in giurisprudenza per poi passare alla guida dell’azienda agricola di famiglia a Lonato del Garda. Un’importante impresa zootecnica di bovini da latte. Col tempo Ettore Prandini gestisce anche un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Parallelamente a Coldiretti, è diventato Vice Presidente dell’Associazione Italiana Allevatori e Presidente dell’Istituto Sperimentale Italiano “L. Spallanzani”.
Il presidente Coldiretti tra politica e trattori
Nel corso degli anni Prandini ha scalato i ruoli interni della Coldiretti. Un cursus honorum che lo partito al vertice della sezione provinciale di Brescia, prima, e poi di quella della Lombardia. Una figura di riferimento che avrebbe potuto compiere il grande salto in politica, proprio a livello regionale. Nel 2022 il nome di Prandini è circolato tra i papabili candidati del centrodestra per il Pirellone. Una voce che è circolata per qualche settimana, prima che Meloni e Salvini convergessero sulla ricandidatura di Attilio Fontana, poi rivelatasi vincente.
Di fatto una suggestione. Anche perchè non c’è bisogno di “scendere” in politica, quando si è già Presidenti di Coldiretti. Alle male lingue che ne fanno una questione economica – c’è chi parla di Ettore Prandini come “mister 5 milioni” – risponde la natura stessa di Coldiretti. Nella sua lunga storia, l’associazione degli agricoltori ha sempre mosso i fili della politica, senza bisogno di “sporcarsi le mani” in maniera evidente. Governativa a prescindere, e forse per questo condiziona la politica come nessun altro. La natura di Coldiretti, e per certi versi anche la sua missione, è di essere a sinistra, a destra e al centro, ma mai all’opposizione. L’orientamento del suo Presidente, in questi giorni di proteste dei trattori, sembra però volgere più verso destra.
Fdi vuole Prandini
Dietro l’indirizzo più antieuropeo che antigovernativo della protesta da parte del presidente della Coldiretti potrebbe esserci qualcosa di più della sempiterna propensione filo-governativa di Coldiretti. Non si esclude l’ipotesi della candidatura in quota Fratelli d’Italia alle europee di Ettore Prandini. Siamo ancora una volta nel campo delle suggestioni, anche perchè è presto per avere dei nomi per le Europee. Gli stessi reclutatori dei partiti ammettono, tipo mantra, che la scadenza per presentare i candidati alle elezioni europee di giugno è fine aprile. Però il nome di Ettore Prandini pare qualcosa di più di una semplice ipotesi. Quelle sue critiche all’Europa e non al governo Meloni sanno di biglietto da visita. Lui per il momento nicchia. “In passato si è detto che avrei fatto il ministro o comunque il parlamentare. Io voglio fare con grande orgoglio il presidente nazionale della Coldiretti per tutto il mandato. Sono stato appena rieletto è il mio impegno è tutto per gli agricoltori”. Vuoi vedere che il comunicato dei trattori a Sanremo domani sera non sia la lettera di presentazione alla politica di Ettore Prandini…