Stefano Bandecchi è leader politico abituato a prendere posizioni nette e mai banali, e nella sua campagna per le Europee il sindaco di Terni sta rilanciando questo suo dinamico atteggiamento.
La sfida di Bandecchi per le Europee
Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare ha lanciato dal suo profilo X un accorato appello per il voto che merita di essere commentato innanzitutto per la sua postura…fuori dal coro. In una politica italiana che corre verso le Europee, come ha ricordato ai nostri microfoni il caporedattore di Termometro Politico Alessandro Faggiano, guardando in forma introversa alle dinamiche di casa e in cui sparare sull’Europa “matrigna” sembra esser diventata la moda, Bandecchi va controcorrente su due campi.
Bandecchi parla rivolgendosi direttamente agli elettori, in una location sobria e familiare. Alle sue spalle, due Action Figure della Marvel, La Cosa e Thanos. Personaggi che definire combattivi e robusti è addirittura riduttivo. Numi tutelari metaforici di una campagna che Alternativa Popolare ha visto sbloccata tardi, dopo una serie di ricorsi in Corte d’Appello per il riconoscimento di un diritto a partecipare che alla fine è stato sancito in tutta Italia. E che Bandecchi sta conducendocon tenacia.
Bandecchi l’europeista in campo per rafforzare il Ppe
Nel video il sindaco di Terni sottolinea di far campagna non solo per il suo partito ma anche per il suo partito europeo: il Partito Popolare Europeo, la formazione che fu della Democrazia Cristiana e ora comprende diversi partiti italiani. Tra questi l’Udc, Noi Moderati, Forza Italia e, appunto, Alternativa Popolare. La quale, ricorda il sindaco della città umbra, rivendica con forza l’appartenenza alla prima formazione dell’Eurocamera. Il partito che, assieme a quello socialista, ha fatto l’Europa.
“Tutti, in Italia, dicono: vota il mio partito, come se fossero elezioni italiane”, affonda Bandecchi, che rivendica come Alternativa Popolare invece si muova in senso opposto. “Noi”, continua, “andiamo in Europa per non dirvi più che l’Europa vuole le vostre spiagge, la vostra agricoltura, come far studiare i vostri figli”, dice Bandecchi agli elettori. Piuttosto l’obiettivo deve essere “portare l’Italia in Europa“. E questa è la seconda, grande novità del candidato: promuovere una campagna che non sdogana una retorica generalista sull’Europa, ma prende di petto le sfide dell’Unione mirando a un suo rafforzamento. Tanto che lo slogan “è colpa dell’Europa”, rivendica Bandecchi, “da Alternativa Popolare non la si sentirà mai”.
L’agenda di Alternativa Popolare per l’Europa
Una visione, questa, che presuppone una prospettiva politica lunga e strategica. Nel suo programma Alternativa Popolare propone un rafforzamento della Difesa comune europea, il potenziamento delle prospettive industriali, tecnologiche e energetiche del Vecchio Continente, la trasformazione dell’Ue in un soggetto geopolitico autonomo, un rinnovato interesse per l’Africa. Piani che guardano più in là di una semplice tornata elettorale e riassumono un disegno politico chiaro. Solo con l’Europa, ragiona Bandecchi “potremo affrontare le grandi potenze globali, Cina, India e Usa, competere con loro” e rendere l’Italia “una grande nazione”.
Del resto, anche la spinta a valorizzare il nesso col Ppe, spesso associato direttamente a Forza Italia, mira nell’ottica di Alternativa Popolare a condizionare l’agenda politica italiana in senso più attento ai principi del popolarismo. Svolta oggi vista come difficilmente attuabile dalla sola presenza dei forzisti, condizionati dall’alleanza con Fratelli d’Italia e Lega che appartengono a gruppi (Ecr e Id) più a destra dello schieramento popolare.
L’attenzione alla persona, l’economia sociale di mercato, il sostegno a un dialogo aperto tra Europa e Stati Uniti in nome di un’alleanza in cui anche il Vecchio Continente possa parlare con autorevolezza, il contrasto netto all’avanzata geopolitica di autoritarismi e totalitarismi sono alla base dell’agenda popolare europea. Ripresa e rivendicata da Alternativa Popolare nella sua proposta per l’Italia.
Più popolarismo, meno populismo
Bandecchi se ne fa alfiere e portavoce e lancia un messaggio politico: si punta a crescere preferendo il popolarismo alla lunga stagione del populismo. Condannato a barattare consenso elettorale nel voto per le Europee e irrilevanza nei processi decisionali comunitari, come del resto la corsa solitaria della Lega alla vittoria delle Europee 2019, culminata in un bottino di seggi ininfluente per la successiva scelta di collocare il Carroccio in un’intransigente e autoreferenziale opposizione, insegna.
Bandecchi, invece, sceglie un registro diverso e passo dopo passo si muove per realizzare un’agenda dichiaratamente popolare. In quest’ottica, il fondatore di Unicusano punta alle Europee come al primo passo di un percorso di lungo termine. E la comunicazione utilizzata lascia presagire che del sindaco di Terni sentiremo parlare a lungo.