Perchè leggere questo articolo? Il leader di Alternativa Popolare resta escluso dall’europarlamento ma è più agguerrito che mai: “La Lega di Vannacci è morta. Astensionismo dato drammatico. Noi percorreremo la nostra strada”. L’intervista
Alternativa Popolare non è riuscita a superare la soglia di sbarramento del 4% per entrare nel parlamento europeo, ma il suo leader Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e fondatore dell’università telematica Niccolò Cusano, è più agguerrito che mai: “Se Garibaldi con mille uomini cambiò l’Italia e la unì, chissà cosa posso fare io che ne ho 100mila“. Battute a parte, Bandecchi analizza senza peli sulla lingua il voto appena conclusosi: “Meloni? Per Fratelli d’Italia un risutlato politicamente scadente. La Lega è morta, se 500mila voti glieli ha portati Vannacci. Calenda e Renzi due bonsai“. L’intervista.
Bandecchi, una sua analisi su queste elezioni?
Non so sinceramente cosa ci sia da festeggiare per alcuni partiti. Cominciando proprio dalla Meloni, il 28,8% è un risultato politicamente scadente che può diventare eccellente agli occhi del cittadino e può essere sicuramente reclamizzato in maniera importante; perché di per sé è un buon risultato, ma è il risultato più basso ottenuto da chi è andato alle elezioni europee dopo essere stato votato un anno e mezzo prima. Questo vale sia per la Lega e prima ancora per tutti gli altri partiti, per non parlare di Renzi che raggiunse addirittura il 40%. A me non sembra un risultato che oggi possa rassicurare. Tant’è vero che, sul territorio nazionale, Fratelli d’Italia, dove pensava di avere un grande dominio, sta perdendo tanto: ha perso Perugia, città importante guidata per 10 anni dal centrodestra. Ora gli è stata portata via da sotto il naso dal centrosinistra.
E la Lega?
Parla da sola. Se 520mila voti su 2milioni e 400mila li ha portati Vannacci, la Lega è morta. Se invece non ne ha portati Vannacci vuol dire che non ha portato niente e ha usato i voti della Lega. Anche lì deve nascere una grande riflessione interna. Forza Italia insieme a Lupi, al quale è stato accreditato l’1%, si è mantenuta in vita. Complimenti, ma anche in questo caso non capisco quale sia la festa, perché tutti davano nelle previsioni una percentuale sopra il 10.
Chi sono i veri vincitori?
Il Pd che sfonda il 24% è un grande vincitore. Ha svuotato completamente i 5 Stelle, che hanno perso 8 punti; Sono tanti, e 5 di quelli li ha presi tutti il Pd. Questo è molto significativo. Non è vero che la differenza la farà la Meloni, che in Europa non conterà assolutamente niente. Per quanto riguarda Calenda e Renzi, hanno due storie a parte. Renzi veniva accreditato insieme alla Bonino del 7%, poi del 6%, poi sono passati al 5%, e sono riusciti a finire al 3,60%. Renzi viene accreditato come un grande politico, ma ultimamente non mi sembra che abbia un grande appeal. Per quanto riguarda Calenda, oramai è arrivato, è nato ed è già morto. I due outsider che non avevano niente da dire, che parlavano tutti e due di pace, sono arrivati all’1,2% e al 2,1%,. Altri due bonsai.
Cosa, secondo lei, non ha funzionato per Alternativa Popolare?
Le faccio presente che noi non siamo mai stati invitati in una trasmissione televisiva e non siamo mai stati su un giornale, fino a quando ho dovuto scrivere al Presidente della Repubblica, che ci ha concesso gli inviti istituzionali. Oggi abbiamo un consigliere comunale a Foligno, ne abbiamo uno a Livorno, città all’80% a sinistra. Siamo quasi al 10% a Terni, ma ci siamo fatti conoscere in Italia perché quello 0,39% che abbiamo preso conta sicuramente di più di tanti altri 1 o 2%, perché la nostra è una realtà che un anno fa non esisteva e che ora esiste. L’attenzione che io vedo intorno a noi è importante. Quindi, la mia analisi per quanto riguarda il mio partito è positiva.
È preoccupato per la svolta estremista dell’Europa?
No, non sono preoccupato perché i neoeletti vanno tutti in posti che contano poco. Questo vale per la Salis e vale per Vannacci, che andranno in Europa e spariranno da ogni tipo di orizzonte. Sono abbastanza sereno perché credo che l’Europa sarà moderata e guidata dal Partito popolare europeo. Su questo non ci piove perché ha quattro seggi in più. Dopodiché il Partito popolare decide con chi unirsi, quindi l’Europa è salva. Quello che succede in Francia riguarda i francesi, e anche lì non mi preoccuperei più di tanto perché vedo che Le Pen si sta ammorbidendo negli anni. Anche in Germania, si sono messi insieme in troppi, e poi il governo è crollato. Sono problemi molto regionali che non hanno niente a che vedere con l’Europa. l’Europa è stabile con il suo Partito popolare europeo, quindi con la sua grande democrazia cristiana e insieme ai socialisti, secondo me, o ai moderati, potrà evidentemente creare un ambiente ancora molto positivo.
Dove vede gli estremismi?
Le derive le vedo nella Lega, in un Vannacci che secondo me doveva restarsene fuori. Le vedo nei Verdi, e nella sinistra, in chi candida una che è agli arresti domiciliari con quattro pene. In questo vedo derive forti e preoccupanti. Voglio sottolineare che gli italiani hanno votato al 50%. C’è un 50% che secondo me ancora aspetta di decidere qual è il suo partito. Quel risultato è drammatico. E si badi bene, l’astensionismo tra i giovani è del 54%. Questa è l’analisi della politica, che continua ad andare avanti discutendo di bianchi e neri, e gay ed etero, e non di questo grave problema.
Qual è il piano ora? Ha una strategia per puntare in particolare all’elettorato giovane?
Credo di avere già molti consensi da parte dei giovani. Il mio piano oggi è far sì che il potere, cioè Meloni, Salvini e Tajani, mi diano la parola. Purtroppo, fino ad oggi la parola mi è stata negata, ancora adesso non riusciamo a parlare. Spero che adesso gradualmente riusciremo a percorrere la nostra strada. Il mio piano è attaccare l’Umbria. Con il caos che c’è, voglio tentare di conquistarla con Alternativa Popolare. E fra quattordici mesi voglio tentare di prendere la Toscana, candidando la Vaccaro. La Toscana e l’Umbria sono due obiettivi difficili, ma sono i due spazi dove possiamo avere maggiore concretezza. In più, intendo continuare a lavorare nella mia amata Calabria, dove abbiamo ottenuto l’1,85%, e in particolare il 2,80% a Reggio. E più in generale, vogliamo riorganizzare la presenza sul territorio, grazie alle persone che dopo queste elezioni si sono unite a noi, dalla Liguria al Piemonte e persino in Lombardia. Inoltre, sa una cosa? I nostri elettori dopo queste elezioni sono più convinti che mai. Le voglio fare una battuta. Garibaldi con mille uomini cambiò l’Italia e la unì, io ne ho 100mila, pensi che posso fare!