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Europee, la discriminazione (positiva) della lista lituana composta da sole donne

Europee, la discriminazione (positiva) della lista lituana composta da sole donne

Perchè leggere questo articolo? L’europarlamento uscente è composto al 39,8% di donne. Con le imminenti elezioni si raggiungerà una più effettiva parità? La scelta radicale dei Verdi lituani

All’imminente appuntamento con le Europee, la Lituania sarà l’unico Paese in Europa che presenterà una lista composta da sole donne. “Una discriminazione positiva necessaria” quella del partito dei Verdi del Paese baltico, che con la propria squadra tutta al femminile rivendica la scarsa rappresentanza rosa in Parlamento, e in generale nella politica. Battendosi soprattutto per la parità e altre importanti questioni di genere, come il divario retributivo, in un mondo che è ancora appannaggio degli uomini. Sebbene l’Unione Europea sostenga l’uguaglianza e le politiche ai ruoli apicali siano in aumento (Ursula Von Der Leyen e Giorgia Meloni ne sono un esempio), la presenza femminile è ancora parecchio inferiore rispetto a quella maschile. Sia in politica che nella vita pubblica, a livello locale, nazionale ed europeo.

Stando ai dati di febbraio 2024, le eurodeputate rappresentano il 39,8% dei membri del Parlamento. Una percentuale positiva se confrontata con la quota del 15,9% delle primissime elezioni del 1979. Tuttavia, i vecchi problemi di disuguaglianza sono ancora presenti e la vera parità di genere anche per questa tornata elettorale sembra rimanere un traguardo lontano.

Europa: le donne si prendono i vertici istituzionali. Ma gli squilibri permangono

Se le donne siedono al Parlamento Europeo sin dai suoi albori, è solo nel 2019 che due istituzioni europee hanno rotto il soffitto di cristallo eleggendo per la prima volta una donna ai loro vertici. Ursula von der Leyen è diventata Presidente della Commissione europa con un Collegio di commissari composto da 12 donne e 14 uomini. Christine Lagarde, invece, è stata nominata presidente della Banca centrale europea. Un traguardo importante in un settore tuttora dominato dagli uomini. Nel 2023, infatti, il processo decisionale economico continua ad essere l’area dell’UE col più basso punteggio riguardo la parità di genere.

Quante donne nell’europarlamento? A deciderlo saranno elettori ed elettrici

L’8 e il 9 giugno gli elettori si recheranno alle urne, determinando il numero di donne che rappresenteranno l’Italia in Europa nei prossimi cinque anni. Da gennaio 2022, anche il Parlamento europeo è guidato da una donna: l’europarlamentare maltese Roberta Metsola, che si augura che le imminenti elezioni vedano molte più donne candidate e votate. Resterà solo un auspicio? Alle elettrici ed agli elettori il verdetto.