Perchè leggere questo articolo? La segretaria Elly Schlein ha saputo allestire liste in cui hanno trovato spazio tutte le anime del Pd. Un modello replicabile anche alle Politiche? Mannheimer: “Potrebbero nascere dei problemi”. L’intervista
Europee 2024, se Fratelli d’Italia non ha deluso le aspettative della vigilia, il clima in casa Pd è forse ancora più euforico per un risultato probabilmente anche superiore alle aspettative della vigilia. Un 24,1% per il quale bisogna riconoscere il merito della segretaria Elly Schlein, capace di approntare liste nelle quali hanno trovato spazio le diverse anime del partito, dai nomi più identitari come Zan o Strada ai cattolici, passando per la pattuglia riformista. Proprio Schlein che aveva fondato la sua campagna elettorale alle primarie di partito nel 2023 sulla necessità di andare oltre alle correnti interne, con l’obiettivo di «travolgerle». Ed invece sembra aver preferito governarle.
Pd, come conciliare le diverse anime
Un pluralismo che ha pagato alle Europee. Ma che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio in un ipotetico futuro in cui il Pd si trovasse ad essere forza di governo. Come conciliare le diverse anime? True-news.it lo ha chiesto al sondaggista Renato Mannheimer: “Sì, questo potrebbe portare a dei problemi. Molti degli eletti sono riformisti. Sono i sindaci, gli amministratori. Che non hanno necessariamente una linea uguale alla sua. Il tutto dipende ovviamente dagli equilibri che ci saranno in Europa, ma certo, questo potrebbe creare problemi alla Schlein”.
Pd e Forza Italia veri vincitori delle Europee. Meloni permettendo…
E a proposito di equilibri in Europa. Il buon risultato di Pd, ma il discorso vale anche per Forza Italia, “vale doppio”. Perchè dem e azzurri a Bruxelles fanno parte delle famiglie giuste, quelle di socialisti e PPE destinate a governare e a incidere. Questo li rende i veri vincitori di queste Europee? “Ma dobbiamo vedere cosa deciderà di fare Meloni in Europa”, ammonisce Mannheimer.