Rieletta al Parlamento Europeo, Isabella Tovaglieri è pronta a tornare a Bruxelles. Mentre il suo partito, la Lega, sta vivendo una fase caratterizzata da grandi novità e confronti interni. Dal caso Vannacci alla collocazione del partito di Matteo Salvini all’opposizione. “In questi anni ci hanno circondati da un cordone sanitario che ci ha esclusi da presidenze e vicepresidenze. Ma abbiamo portato a casa risultati tangibili e fatto proseliti. Vannacci? Si batterà lealmente per i nostri temi. La Lega resta imprescindibile. Chi pensa che possa dissolversi nella destra o nel centro, si sbaglia di grosso”. L’intervista
Tovaglieri, gli elettori della Lega l’hanno confermata a Bruxelles. Quali battaglie intende portare avanti?
Innanzitutto desidero ringraziare i tantissimi elettori che mi hanno dato fiducia, insieme alla Lega Giovani, ai rappresentanti del territorio e a tutti i militanti che mi hanno sostenuto in questa campagna elettorale, permettendomi di continuare a difendere per altri cinque anni gli interessi del Nord Ovest, uno dei più importanti motori d’Italia e d’Europa. A Bruxelles continuerò il lavoro iniziato nella scorsa legislatura in difesa del Made in Italy e per ottenere una revisione delle euro-follie che minacciano l’industria, le famiglie e i lavoratori, come la direttiva casa green e il regolamento sullo stop ai motori endotermici dal 2035. Non si possono imporre svolte così radicali e repentine, pretendendo che siano i cittadini e le imprese a farsi carico dei relativi costi, peraltro esorbitanti. Il Green Deal deve essere riconsiderato alla luce dei cambiamenti geopolitici epocali che stiamo attraversando, passando da un approccio ideologico a uno pragmatico, finalmente capace di coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale.
La Lega in Europa resta all’opposizione. Questo la tiene fuori dalle scelte importanti?
Anche nella passata legislatura, nonostante la delegazione della Lega fosse la più numerosa all’Eurocamera, siamo stati circondati da un cordone sanitario che ci ha esclusi anche dalle presidenze e dalle vice-presidenze di commissione. Eppure, nonostante questo, abbiamo portato a casa alcuni risultati tangibili grazie alla forza delle nostre idee e alla determinazione dei nostri eletti. Vorrei portare due esempi di questi risultati. Il primo: come unica relatrice italiana della direttiva casa green, in commissione Industria ed Energia ho presentato emendamenti che sono stati prima respinti. Ma poi di fatto copiati e inseriti nel nuovo testo, che in questo modo è uscito più ammorbidito rispetto all’impostazione iniziale. Grazie a noi è stato scongiurato l’obbligo per i proprietari di ristrutturare il proprio immobile facendo un doppio salto di classe entro il 2033. Il secondo esempio: insieme al collega Paolo Borchia siamo riusciti a far approvare dal Parlamento europeo una strategia sulle piccole e medie imprese, che orienterà le future politiche comunitarie a sostegno di questo comparto così vitale per l’economia europea. Chiamato ad affrontare sfide nuove e impegnative come la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e il sostegno dell’imprenditoria femminile quale strumento per una parità vera e non di facciata. Questo dimostra che saremo in grado di incidere anche nella prossima legislatura, anche perché le nostre battaglie, che inizialmente ci hanno visti combattere in solitaria, come nel caso della direttiva casa green, stanno via via acquisendo sempre più proseliti all’Europarlamento.
Vannacci sarà suo collega all’europarlamento: cosa ne pensa?
Al Parlamento europeo la Lega è sempre stata compatta. E, sulle questioni per noi più importanti, ha sempre votato secondo le indicazioni del movimento. Non ho motivo di pensare che Roberto Vannacci, per quanto indipendente, voglia interrompere questa prassi, prendendo posizioni in dissonanza. Del resto, in occasione del comizio di chiusura della campagna elettorale a Milano, io stessa l’ho sentito annunciare che in Europa si batterà per i temi cari alla Lega: non solo una Svolta Verde più giusta per cittadini e imprese, ma anche politiche migratorie più efficaci, contrasto all’islamizzazione e all’insicurezza dei nostri territori, difesa del nostro agroalimentare di qualità e freno all’espansione cinese a danno dell’Europa. Sono certa che su questi temi lavoreremo bene e, come sempre, con lealtà verso la squadra e con spirito di servizio verso gli elettori.
Quale futuro per la Lega secondo Tovaglieri?
Il rafforzamento delle destre uscito dalle urne è una buona notizia per l’Unione Europea, finora troppo schiacciata sulle posizioni ideologiche e irrealistiche di Verdi e sinistre. Tuttavia la destra da sola, concentrata sulla difesa degli interessi nazionali, non riesce a rispondere anche alle istanze locali che salgono dai territori, sempre più preoccupati e disorientati dalla globalizzazione che avanza. L’Europa non è fatta solo di grandi metropoli, ma anche e soprattutto di tantissime piccole comunità, che chiedono sia preservata la propria identità, la propria cultura e la propria economia, sovente legata proprio alle tradizioni locali nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento o dell’artigianato, che rischiano di scomparire senza politiche di valorizzazione e sostegno. La Lega è il solo partito in grado di raccogliere queste istanze perché è radicato nei territori. Dove lavora, fa impresa e amministra, conosce i problemi della gente e le esigenze delle piccole realtà produttive. Il centrodestra è fatto di tante anime. Quella rappresentata dalla Lega è imprescindibile. Chi pensa che la Lega possa dissolversi nella destra o nel centro, si sbaglia di grosso.