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L’affondo di Ciocca (Lega): “Macron vuole portare i giovani in guerra”

L'affondo di Ciocca (Lega): "Macron vuole portare i giovani in guerra"

Le Elezioni Europee sono dietro l’angolo e le domande degli elettori sui programmi sono ancora diverse. Nell’ottica di capire quali sono i progetti dei leghisti su guerra, possibili alleanze con Le Pen e la tanto sentita e discussa questione green, abbiamo parlato con l’eurodeputato uscente Angelo Ciocca. Ecco cosa ci ha raccontato, a partire da un duro affondo contro il presidente francese Emmanuel Macron.

Russia-Ucraina, quale è la sua posizione in merito al conflitto?

In questi tempi di crisi, la guerra è diventata un business per l’Europa a trazione franco-tedesca. Ciò che un tempo era considerato un diritto di difesa per un popolo invaso, oggi è solo un’industria di guerra che alimenta la produzione di armi con importanti ripercussioni sulla spesa pubblica. Questo approccio è inaccettabile e non rappresenta i veri interessi dei cittadini. Si pensi piuttosto alle nostre produzioni, al futuro dei nostri figli.

La Francia spinge per un confronto più muscolare con la Russia….

Il nuovo Napoleone, Emmanuel Macron, vuole portare i giovani in guerra, e la Germania alimenta l’industria delle armi arrivando addirittura a rimettere in moto le fabbriche di armamenti. Questo non è il futuro che vogliamo per l’Europa. Serve arrivare ad una trattativa di pace e non a una guerra che aumenta solo la povertà e l’inquinamento. In due anni di guerra, si è prodotto lo stesso inquinamento che si produrrebbe in 100 anni con il nostro attuale patrimonio edilizio, che inquina solo l’1% del totale. Eppure l’Europa delle imposizioni calate dall’alto questo non lo dice.

Lo ritiene un problema per i cittadini?

Questo è, al di là dell’obiettivo green europeo – ideologico e strumentale – il vero obiettivo di questa Ue! Quello di metterci al verde in nome del verde! Un obiettivo che tuttavia non serve ai cittadini, già tartassati dal rialzo costante dei tassi di interessi che hanno impattato sui mutui (raddoppiati), facendo solo gli interessi della finanza speculativa e dei grandi fondi di investimento. Il tutto, mentre la povertà continua ad aumentare e non sembra esserci un vero piano per aiutare i lavoratori e le imprese in difficoltà.

Il partito di Marine Le Pen rompe con l’Afd: non siederemo più con loro. La Lega: pieno accordo con la leader francese. Che progetti ci sono con Le Pen?

Non è più ragionevole ragionare con vecchi schemi. È necessario creare una nuova Europa con un contenitore di centrodestra unito, perché no, magari proprio a trazione Lega. Questo significa dare avvio ad una nuova fase politica, una seconda Repubblica europea, con me rieletto, che possa fare i veri interessi dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese. Come fatto con coerenza in questi otto anni al Parlamento europeo. 

Il tema green è particolarmente sentito. Lei cosa ne pensa?

La mia posizione è chiara: credo che la direttiva sia troppo onerosa per le famiglie e le imprese italiane. Questo obbligo di ristrutturare le case costa molto denaro, tra gli 800 e i 1.000 miliardi di investimenti in un contesto come quello italiano, in cui oltre 8 edifici residenziali su 10 sono obsoleti, e molti non possono permetterselo. Per non parlare delle auto elettriche: il problema principale è che le auto elettriche sono ancora troppo costose per molti cittadini. Un esempio è la 500 elettrica, che costa €15.000 in più rispetto alla 500 a benzina. Questo è un costo che molti non possono permettersi. In Ue è in atto un meccanismo che impoverisce la gente e arricchisce qualcun altro. Non vogliamo più essere schiacciati da interessi economici e politici. Vogliamo una Europa che sia governata dai cittadini e non dalle élite. Vogliamo una Europa che sia unita, ma non attraverso la guerra, bensì attraverso la pace e la cooperazione. Questo è il futuro che vogliamo per l’Europa, e questo è il futuro che ci aspettiamo con la Lega e la sua alleanza in vista di un centrodestra veramente unito per una seconda Europa, guidata da una linea più chiara e vicina ai bisogni dei cittadini.