Le elezioni Europee sono sempre più vicine e con loro stanno nascendo diverse coalizioni politiche, una di queste è la nota e tanto discussa “Stati Uniti d’Europa” guidata da Matteo Renzi ed Emma Bonino. Con loro ci sono anche alcuni nomi che hanno fatto la storia del Pd, un esempio è quello dell’ex senatore dem Andrea Marcucci. Noi di TrueNews gli abbiamo chiesto le sue prospettive sul progetto e sui competitor politici. Ecco cosa ci ha raccontato.
Pochi giorni fa Pizzarotti sull’intesa tra Renzi e +Europa ha scritto a Bonino: “Come puoi accettare in lista il genero di Cuffaro?”. Cosa ne pensa delle critiche dell’ex sindaco di Parma?
Penso che all’ex sindaco di Parma abbiano risposto molto bene sia Emma Bonino che Matteo Renzi. Non sono particolarmente interessato a chi fa politica per mettere solo veti. Io ho un’altra idea: lo sforzo di tutti deve essere orientato ad unire, non a creare nuove, e spesso, artificiali divisioni. Soprattutto in una operazione così delicata e così urgente come quella sugli Stati Uniti d’Europa.
Che novità porta Stati Uniti d’Europa e perché gli elettori dovrebbero scegliervi?
Intanto è l’unica novità dell’8/9 giugno. Poi saremo gli unici veri europeisti, per un rilancio della Commissione, per un ritorno della politica. Concretezza e sogno: la delegazione italiana potrebbe essere determinante per rafforzare Renew Europe, la nostra famiglia. Tra le liti della maggioranza tra Meloni e Salvini e l’inconcludenza del campo largo, con l’eterna sfida tra Schlein e Giuseppe Conte, Stati Uniti d’Europa avrà un programma sostanzialmente orientato alle cose da fare a Bruxelles. Le elezioni europee non possono ridursi ad una sorta di sondaggione nazionale.
Nel frattempo Carlo Calenda ha affermato: “Quella tra Renzi e Bonino è una lista di sopravvivenza, se +Europa vuole ripensarci noi siamo qui”. Come vede la presa di posizione del leader di Azione?
Calenda ha confermato la sua decisione, naturalmente legittima ma per me sbagliata. Gli elettori dovranno scegliere tra un progetto unitario e chi rischia solo di togliere voti e regalare più seggi a Fratelli d’Italia.
Nel contesto delle elezioni europee anche Elly Schlein è al centro delle critiche. Da ex PD come commenta la lista del partito della segretaria dem?
Sono poco interessato a giudicare quello che avviene in casa di altri. Ho lasciato il Pd proprio perché prevedevo ciò che poi si è puntualmente avverato. Penso, con dispiacere, che il Nazareno non sia più la casa giusta per i riformisti e per i liberaldemocratici. Vedremo se Elly Schlein riuscirà a mantenere la leadership interna o la perderà a favore di Giuseppe Conte.