“Forse qualcuno non ha capito che già oggi e per sempre le cose non saranno più come prima. Certi stipendi non hanno più alcuna logica di mercato, anche in Rai. Bisogna dare un forte taglio ai costi. E non provino a farla passare come una caccia alle streghe…”
La crisi economica legata alla pandemia si fa sentire anche a Viale Mazzini. Il calo, pesante, della pubblicità nel 2020 (-7,4%, ma ad altri, leggi Mediaset, è andata anche peggio) ha accelerato quel processo di revisione degli stipendi e dei costi di cui si parla da tempo. Nei palazzi della politica dove il tema Rai è sempre al centro delle chiacchiere la situazione pare molto chiara: licenziare è impossibile, l’unica cosa quindi è tagliare costi inutili e stipendi faraonici, che ancora esistono.
Le inchieste di Striscia la Notizia sui costi delle sedi all’estero della tv di Stato hanno fatto rumore (e sono in molti a pensare che facciano proprio parte di questo disegno politico di lotta allo spreco) ma si guarda anche altrove. A certi personaggi i cui compensi, presunti o reali, sono da anni al centro dell’attenzione.
Primo tra tutti quello di Fabio Fazio. Lo storico conduttore di Che Tempo che Fa è in scadenza di contratto e la sua trasmissione ad oggi non è ancora presente nei palinsesti del prossimo anno. “L’anno prossimo? Mi ha invitato Rai Yo Yo” ha commentato ironicamente Fazio. Ovviamente c’è chi sta cercando di legare la sua presenza o meno in Rai a questioni politiche. Una sorta di epurazione salviniana.
“Non provi a fare la vittima – dice un onorevole molto dentro a quanto accade a Saxa Rubra – è una semplice questione economica. Chi non capisce il momento storico, sociale ed economico non è solo fuori dalla Rai, è fuori dal mondo”.