Nessun nuovo Piano per la famiglia, niente potenziamento di servizi e strutture a sostegno di famiglie con figli per la gestione del lavoro e dell’organizzazione familiare, stop all’aumento dei congedi di paternità ed al sostegno alle spese educative dei figli. Così come il sostegno all’imprenditoria femminile e l’aiuto finanziario ai giovani. Sta montando la protesta per la scelta del Governo Meloni di lasciar “scadere” il Family Act che fu varato nel 2022 dal governo Draghi con la sola astensione di Fratelli d’Italia. La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, dopo la proroga dell’anno scorso, ha infatti per quest’anno mandato in soffitta il provvedimento. “E buona festa della mamma”, è la battuta amara più gettonata sui social.
La tesi del Governo: “Family Act superato”
Resta l’apparente contraddizione tra le dichiarazioni di un governo che a parole intende mettere al centro del proprio operato proprio la famiglia e la decisione di archiviare quello che era stato un ampio ed ambizioso programma a sostegno delle famiglie e contro la denatalità. La risposta del governo è che il Family Act è di fatto stato “superato” da altre iniziative governative, con il rafforzamento dell’assegno unico per i figli, l’aumento dei fringe benefit e il sostegno ai centri estivi. Ma le opposizioni non sono dello stesso avviso e lamentano ora la perdita di uno strumento organico a favore di interventi “spot”.
Floridia (Avs): “Il Governo cancella gli aiuti alle famiglie”
“Affossando questa legge, che di fatto doveva servire a valorizzare la famiglia e a incentivare la natalità, il governo cancella gli aiuti alle famiglie – ha commentato Aurora Floridia, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra – Dopo questa sforbiciata resta infatti unicamente l’assegno unico per i figli. Nessun nuovo Piano per la famiglia, niente potenziamento di servizi e strutture a sostegno di famiglie con figli per la gestione del lavoro e dell’organizzazione familiare, come la ministra Roccella tenta di far credere. Solo i soliti bonus per gettare un po’ di fumo negli occhi. Finanziamenti non strutturali e insufficienti”
Zanella (Avs): “Si smantella un pezzo di Stato sociale”
E la capogruppo alla Camera di AVS Luana Zanella: “Meloni usa i soldi pubblici solo per spese militari, inutili ponti, stupide piste di bob. Salteranno importanti interventi tra i quali: il sostegno alle spese educative dei figli, l’aumento del periodo dei congedi di paternità che sarebbe passato dai 10 giorni di oggi a 5 mesi; il sostegno all’imprenditoria femminile; il sostegno ai liberi professionisti e l’aiuto finanziario ai giovani. Dicono che stanno pensando ad un nuovo piano: a noi questa pare una scusa per smantellare un piccolo, importante pezzo di Stato sociale. Evidentemente per il governo è più importanti investire in sistemi d’arma e infrastrutture criminogene piuttosto che nell’economia delle famiglie: proprio il governo di dio, patria e famiglia colpisce al cuore le misure minime per contrastare la denatalità”.
Carfagna (Azione): “Più che un governo, un bulldozer”
La presidente di Azione Mara Carfagna commenta sui social: “Il Governo affossa pure il Family Act, la riforma del welfare familiare voluta da Elena Bonetti come ministra per le Pari opportunità del governo Draghi. Un déjà vu, dal momento che lo stesso hanno fatto con le Zes, con il Fondo di perequazione infrastrutturale, con i Cis, giusto per citare qualche altro esempio. Sempre bravi a demolire, molto meno a costruire. Più che un Governo, un bulldozer. Ma un’Italia in cui ogni volta si azzera il lavoro fatto e avviato in precedenza non è seria e non è responsabile”.
Calenda: “Meloni abbandona il Family Act perchè non può intestarselo”
Ma è il leader di Azione, Carlo Calenda, a fornire infine una possibile, maliziosa chiave di lettura dei fatti su X: “Il Family Act fatto da Elena Bonetti? Nel Governo Draghi è stato il primo vero piano strategico per il sostegno alle famiglie. Il Governo Meloni lo ha abbandonato. Perché? Perché non può intestarselo. È la malattia italiana di disfare le cose buone perché non sono ‘tue'”.