Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il dossier sull’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, è uno dei più scottanti sul tavolo del governo guidato da Giorgia Meloni. La notizia dello stop agli ordini delle 145 aziende dell’indotto ha fatto salire la preoccupazione all’interno dell’esecutivo di centrodestra. “Non siamo ricattabili”, ha detto negli scorsi giorni il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia. Lo stesso titolare dell’ex dicastero dello Sviluppo Economico ha invitato l’azienda a “rispettare gli impegni” durante il tavolo urgente convocato al ministero di Via Veneto con i sindacati, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e la titolare del Lavoro Marina Calderone. Assenti, invece, i rappresentanti dell’azienda Arcelor Mittal, che controlla ancora oggi la maggioranza di Acciaierie d’Italia.
“Mittal non si è presentata al tavolo e questa sicuramente è una cosa da censurare duramente, un comportamento grave nei confronti di due ministri, come Urso e Calderone, che stanno cercando di mettere impegno per risolvere i problemi”, dice a True-News.it il deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, che nella scorsa legislatura si è occupato più volte di Ex Ilva e ora è diventato presidente della Commissione Lavoro della Camera. Rizzetto annuncia battaglia anche in Parlamento.
Rizzetto (Fdi): “Io stesso invierò delle convocazioni per capire come tutelare 1500-2000 posti di lavoro più l’indotto”
“Evidentemente noi, come maggioranza, rilanceremo rispetto al comportamento dell’azienda, spero e sono sicuro che questa non sarà l’ultima puntata di questa vicenda”, continua il parlamentare meloniano. Convocherete Mittal in Commissione? “Ne parleremo in Commissione e io stesso invierò delle convocazioni per capire come tutelare 1500-2000 posti di lavoro più l’indotto, se l’azienda vorrà farci la cortesia di presentarsi almeno in quella circostanza, ne parleremo”, risponde battagliero il deputato di Fratelli d’Italia. “Sono sicuro che verrà calendarizzata un’audizione per quanto riguarda la nostra commissione”, insiste Rizzetto nel suo colloquio con True-News.it.
Rizzetto (Fdi): “Il Made in Italy non è soltanto uno slogan”
Entro il 2024 lo Stato potrebbe acquisire la maggioranza delle quote di Acciaierie d’Italia, ora detenute da Arcelor Mittal. Ma è sul tavolo anche l’ipotesi di anticipare questo passaggio, che porterebbe al 60% il controllo della parte pubblica rispetto all’azienda. “Il Made in Italy non è soltanto uno slogan, la gestione e la governance di questo asset strategico è fondamentale per il nostro Paese e deve essere equilibrata tra lo Stato e i privati, già nel decreto Aiuti bis c’era un impegno per cercare di intervenire sulla patrimonializzazione dell’ex Ilva”, continua il ragionamento del presidente della Commissione Lavoro a Montecitorio. Che auspica: “Spero e credo che il governo riuscirà a mettere delle risorse su quello che si può fare in termini di interventi sul capitale”.
L’obiettivo, per la maggioranza, è cercare di evitare “una vertenza drammatica per più di duemila lavoratori”. Insomma, si va verso una maggiore presenza dello Stato nella gestione dell’impianto siderurgico di Taranto. Rizzetto conferma: “Ripeto, si tratta della gestione di un asset strategico per l’Italia e lo Stato deve giocare la sua partita per salvaguardare i posti di lavoro”.