Sono giorni di tensione all’interno della Lega, tensione e malumori che oramai faticano a restare sopiti dentro i gruppi del partito ed arrivano anche all’esterno.
Verona, Federico Sboarina migra verso Giorgia Meloni
Ultimo episodio il passaggio del sindaco di Verona, Federico Sboarina, al partito guidato da Giorgia Meloni martedì 15 giugno 2021. Il primo cittadino di Verona, eletto sindaco nel 2017 con la coalizione di centrodestra, si era presentato alle elezioni più come nome “civico” (anche se l’impressione era che fosse più vicino alla Lega). Ma il fatto che abbia scelto Fratelli d’Italia spiega la debolezza attuale del Carroccio.
Diversi parlamentari cominciano a credere che Matteo Salvini si sia di fatto cacciato da solo in un angolo e senza via d’uscita, mentre Giorgia Meloni e persino Silvio Berlusconi sembrano essere oggi sulla cresta dell’onda. Ma andiamo con ordine.
Sostegno a Mario Draghi, la lega “paga pegno” nei sondaggi
La scelta di sostegno al governo di Mario Draghi se da una parte era tesa ad identificare Matteo Salvini come affidabile anche a livello europeo e non più pericoloso populista, dall’altra sta producendo effetti nefasti sui sondaggi. Che erano attesi ma non in queste dimensioni.
Rispetto alle europee del 2019 (momento di massimo splendore dell’allora ministro degli Interni) la Lega ha perso quasi metà dei suoi voti, consenso finito tutto nelle tasche di Fratelli d’Italia e per tutti i rilevatori il trend è chiaro: entro poche settimane Giorgia Meloni sarà a capo del primo partito d’Italia
Silvio Berlusconi e la proposta del partito unico di centrodestra
Un fatto questo capace di condizionare, anzi, spostare, gli equilibri interni perché è sempre stato così: chi ha più voti nella coalizione di centrodestra comanda.
E forse proprio per evitare tutto questo che Salvini ha lanciato la proposta della federazione con Forza Italia (la Meloni, mica fessa, si è subito smarcata). Una proposta che al momento però ha avuto un unico effetto: riportare al centro della scena politica Silvio Berlusconi di cui per vari motivi si erano perse le tracce.
Uscito dall’ospedale e superate le preoccupazioni per il suo stato di salute il Cavaliere è tornato in sella e viene dato in questi giorni in splendida forma, carico a pallettoni e pronto a lanciare la sua controproposta: il Partito Unico di centrodestra (idea già fallimentare in passato).
La scelta di Federico Sboarina mostra la debolezza della Lega. E nel Carroccio c’è tensione (anche per Milano)
Tutto questo mentre oggi si deciderà finalmente il nome del candidato sindaco di Milano. E anche a questo tavolo i rapporti di forza non sono più quelli di qualche mese fa. C’era una volta Matteo Salvini al comando, con gli altri interlocutori in posizione di debolezza. Oggi si è tutti alla pari. E questo, piaccia o non piaccia, crea tensione in chi per anni ha gestito le carte sul tavolo.
«La sinistra è allo sbando – confida un parlamentare del Carroccio – l’operazione di Enrico Letta non ha portato nulla al Pd, il M5S è a pezzi e deve fare i conti con l’accusa di stupro per il figlio di Grillo. Eravamo i padroni assoluti del campo e ci stiamo inguaiando da soli…. non capisco…»