La prima Repubblica degli influencer, iniziata con il Sanremo del litigo e terminata con il pandoro gate, è stata protagonista di tantissimi meme apparsi sul web. Tra i meme entrati nella storia del web troviamo il paragone tra i Ferragnez e la coppia De Filippi- Costanzo, Fedez che, in occasione della nascita del primogenito Leone, tiene in braccio il piccolo Simba (de Il Re Leone) oppure quando in un viaggio in Oman Chiara Ferragni entrò nella storia del web con un colpo di tosse fortissimo. Altri meme dedicati al “pensati libera” stampato sull’abito che l’influencer sfoggiò a Sanremo. Di questo e altro ne abbiamo parlato con il Prof. Ruben Razzante – Docente di Diritto dell’informazione e Regole della comunicazione d’impresa all’Università Cattolica di Milano. Ecco cosa ci ha raccontato
Qualsiasi cosa faccia la coppia diventa un meme. Un esempio è il “Dillo alla mamma” proveniente dalla diatriba tra Louis Sal e Fedez. Cosa ne pensa? Definirebbe la (oramai ex) coppia una “fabbrica di meme”?
C’è sicuramente un effetto emulazione, specialmente con gli influencer perché si propagano in modo virale i gesti e le abitudini che riguardano la coppia perché essendo degli influencer quello che fanno viene commentato, seguito, rilanciato e qualsiasi cosa faccia la coppia diventa un meme.
Perché secondo lei gli italiani sono così interessati alla storia dei Ferragnez? Viene ripresa in ogni meme online...
Qualsiasi cosa facciano viene ripresa dalle testate a livello nazionale perché sono personaggi sovraesposti da anni e che hanno portato all’affermazione della figura dell’influencer e sono stati oggetto di morbose attenzioni mediatiche nel bene e nel male. Oggi nel male ma in passato erano attenzionati per curiosità, aneddoti e stili di vita…cose che noi definiremmo normali ma che se compiute da personaggi pubblici come loro assumono un rilievo mediatico enorme. L’enfasi su personaggi che sono sovraesposti per determinati motivi e che quando in base al principio “onori e oneri” vengono presi con le mani nella marmellata, come si dice in questi casi, soffrono. Però devono accettare di essere esposti all’attenzione mediatica morbosa sia nel bene che nel male.
Cosa ne pensa del concetto ripetuto da Chiara Ferragni in merito all’errore di comunicazione? Secondo lei si è davvero trattato di una disattenzione o di uno sbaglio?
Credo che si tratti di una strategia di comunicazione molto precisa. Vuole distogliere l’attenzione dal tema della beneficenza, cioè dalla grave mancanza e scorrettezza. Stando a quello che c’è stato raccontato Chiara Ferragni avrebbe commesso, quindi si tratta di strategie di diversificazione che gli abili ed esperti comunicatori hanno deciso di intraprendere come strategia mediatica. Non credo si sia trattato di una disattenzione o di uno sbaglio. E’ qualcosa compiuto con naturalezza immaginando che tutto sarebbe stato superato con l’enorme mole di ritorno mediatico.
Il caso Ferragnez è diventato un fenomeno da studiare sociologicamente, qualsiasi cosa facciano viene ripreso dalle testate di maggior rilievo nazionale. Secondo lei perché viene data così tanta importanza a questi soggetti?
Si tratta di personaggi pubblici sovraesposti che hanno compiuto gesti anche molto eclatanti. Il bacio di Fedez sul palco di Sanremo, la condivisione di quello che fanno durante il giorno. I media assecondano le autonarrazioni che diventano virali e influenzano le scelte mediatiche e le abitudini social delle persone. Non credo ci sia un interesse oggettivo o un’oggettiva originalità. Sono stati molto abili ad esporsi al pubblico ma ora ne pagano le conseguenze in quanto sono bersagliati dalla critica.