In Europa continua il balletto sullo stop totale all’import del gas e del petrolio russo, intanto Mario Draghi vola ad Algeri insieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal centrodestra è sempre pressante il monito, ribadito da alcuni esponenti di Lega e Fratelli d’Italia sulle “sanzioni alla Russia che danneggiano anche noi”. Emanuele Fiano, deputato del Pd, già responsabile Esteri del partito durante la segreteria di Nicola Zingaretti, con true-news.it riflette sull’indecisione europea sull’embargo energetico totale.
Bene Di Maio, male Lega e Fratelli d’Italia
“L’autonomia totale dalla Russia in termini di approvvigionamento energetico ovviamente è l’obiettivo finale e bisogna muoversi per arrivare a questo scopo il prima possibile”, continua Fiano. Che aggiunge: “Il viaggio di Draghi in Algeria è sicuramente un’ottima notizia dal punto di vista della futura diversificazione energetica”. Mentre i distinguo di Lega e Fdi – dice il deputato dem – “rappresentano una reazione di corta veduta”.
Fiano spende parole positive anche per il vecchio avversario Di Maio, reduce dalla missione ad Algeri, impegnatissimo in una campagna internazionale per diversificare le fonti energetiche attraverso vertici con i partner africani, nordafricani e del Caucaso. “Io penso che il ministro Di Maio abbia preso con grande serietà il suo impegno, io stesso ho visto come è cambiato da quando l’ho conosciuto appena entrato in Parlamento, Di Maio è una persona che ha studiato e ha dimostrato a tutti come l’applicazione e lo studio contino”.
Applausi per Draghi
Il titolare della Farnesina – elogiato negli scorsi giorni dal quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung – secondo il parlamentare del Pd è favorito anche dall’avere al suo fianco un premier come Draghi. “Di Maio è diventato bravo, ma è anche fortunato perché in questo momento ha accanto un premier di grande autorevolezza internazionale, che protegge anche la Farnesina, quindi ne guadagna di questo anche il prestigio dello stesso Di Maio”.
Tornando alle sanzioni sull’energia, richieste a gran voce anche oggi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Fiano ci vede una contraddizione di fondo. “L’Europa ha imposto delle sanzioni – spiega a true-news.it – ma continuiamo a vivere nella contraddizione di dover continuare a versare milioni di euro al nostro fornitore principale, la Russia”. Non è nuovo nemmeno l’intreccio tra le crisi militari e l’energia: “Siria, Iraq, Afghanistan, Crimea sono situazioni che hanno riguardato anche l’energia, ma, andando indietro nel tempo, anche la guerra del mondo arabo contro Israele nel 1973 ha portato all’austerity, perché i paesi arabi esportatori di petrolio imposero il blocco petrolifero”.
Distinguo dai Cinque Stelle
Fiano si discosta dai Cinque Stelle per quanto riguarda il nucleare pulito, anche se sottolinea che “non si tratta di una soluzione a breve termine, ma ci vorrà del tempo per mettere a punto questo strumento anche a livello scientifico”. Nel frattempo bisogna diversificare e non trascurare il green, nonostante le perplessità del centrodestra sulle rinnovabili: “La nostra indipendenza energetica deve essere multiforme, dai rigassificatori per il gas liquido, alle trivellazioni di gas nei siti già esistenti, senza nuove trivellazioni, e parallelamente dobbiamo proseguire sulla strada degli investimenti in energie alternative”.
“Detto ciò – conclude – anche se non ci fosse stata la guerra non avremmo potuto continuare ad avere un solo grande fornitore di energia, un paese che già prima non era un nostro alleato strategico e che non faceva parte del nostro sistema di alleanze internazionali”.