Perché questo articolo potrebbe interessarti? In Puglia, Emilia Romagna e Toscana i contraccettivi vengono distribuiti gratuitamente in base all’età e al reddito. La regione Lombardia ha approvato nel 2018 un ordine del giorno che prevedeva la contraccezione gratuita per le persone under 24. Perché però ad oggi non è disponibile? Ne abbiamo parlato con la consigliera regionale Paola Bocci.
L’approvazione nel 2018
L’ordine del giorno per l’assestamento al bilancio del 2018 parlava chiaro. È stato proposto alla giunta regionale di “implementare e valorizzare la rede dei consultori pubblici” e “consentire ai giovani e alle giovani di età inferiore ai 24 anni di ricevere, presso tutti i consultori familiari pubblici e privati accreditati, gratuitamente sia la consulenza da parte del medico o dell’ostetrica sia il metodo contraccettivo più idoneo”.
L’obiettivo è evidente: favorire una maggiore salute sessuale e contrastare le IST (infezioni sessualmente trasmissibili). Il testo ha ricevuto un’approvazione sotto forma di impegno. Di conseguenza aveva il compito di sollecitare la Regione Lombardia a trovare i fondi per realizzare questo progetto. Cosa non ha funzionato?
Paola Bocci: “abbiamo un odg approvato ma mai messo in atto”
L’abbiamo chiesto a Paola Bocci, consigliera regionale e principale firmataria dell’ordine del giorno in questione. “Non si tratta di un emendamento, che prevedrebbe una modifica diretta al bilancio con appostamenti quantitativi dei finanziamenti. L’ordine del giorno è stato approvato come impegno ed è passato con un’ampia maggioranza. Non costituisce però uno stanziamento diretto di risorse. L’anno dopo si è richiesto nuovamente l’attuazione, ma ancora una volta non ha avuto seguito.
Alcuni mesi fa c’è stata una mozione proposta dai partiti di centrodestra che parlavano di distribuzione gratuita di preservativi nei luoghi in cui si ritrovano i giovani. Noi del PD abbiamo richiesto di inserire il termine consultorio, perché non serve dare i contraccettivi gratuitamente se non si spiega come usarli. La nostra proposta non è stata accettata.
La mozione ha un po’ lo stesso valore dell’ordine del giorno. Entrambi non sono cogenti come un emendamento che interviene direttamente ad accostare il bilancio. Quindi ad oggi abbiamo un ordine del giorno approvato da tutti quattro anni fa ma mai messo in atto”.
Le iniziative di alcuni consultori sui contraccettivi
Nonostante ciò alcuni contraccettivi della provincia di Milano riescono a coprire le spese legate ai contraccettivi a lungo rilascio, come la spirale. L’inserimento è quindi gratuito a discrezione del consultorio e si selezionano soprattutto le persone che hanno fatto ricorso a più IVG (interruzioni volontarie di gravidanza). Si tratta però di un servizio frammentato e per nulla omogeneo che non risponde alle esigenze di tutta la popolazione della Regione Lombardia.