Home Politics Formigoni: “Io alle Europee? Presto per dire no. Ma mai Le Pen con i moderati”

Formigoni: “Io alle Europee? Presto per dire no. Ma mai Le Pen con i moderati”

Roberto Formigoni suore

La Le Pen no, non può far parte di una coalizione moderata. Funziona un modello di centrodestra. Salvini ha fatto un gesto provocatorio verso la Meloni ma non porta lontano”. Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia dal 22 aprile 1995 al 18 marzo 2013. commenta da opinionista esterno il gioco delle alleanze in vista delle Europee. Una corsa verso cui, però, non sbatte completamente le porte. “Per ora non mi candido, ma vedremo…“, sono le parole di Formigoni che, in questa intervista per True-News.it, interviene anche sulla sicurezza a Milano e i problemi della sanità.

 

Qualche mese fa si è parlato di una sua candidatura alle Europee. Oggi cosa ci dice?

Ho sempre smentito. Comunque manca ancora molto alle Europee e gli italiani stanno pensando ad altro. Per ora la mia risposta è no ma nel tempo che ci separa dalle elezioni potrei fare altre valutazioni. Ho già fatto due candidature, nell’84 e nell’89. Non muoio dalla voglia di candidarmi a una terza volta. Certo, è momento in cui bisogna dare fiato a politiche europeiste propositive e non basate su polemiche. Vediamo quello che sta accadendo sul tema dei migranti che ritengo scandaloso. E’ che paesi si rifiutino di accogliere migranti che sbarcano a Lampedusa, è scandaloso che alle parole dei vertici europei non corrispondano azioni. Bisogna cambiare qualcosa nel funzionamento delle regole europee per dare maggiore voce alle istanze dei Paesi.

Uno dei temi centrali sarà sicuramente quello dell’immigrazione…

Mi sembra ottima l’idea della Meloni di avvertire le Nazioni Unite perchè il tema ha una valenza mondiale. Ci sono altri fenomeni migratori nel mondo che riguardano tutti. L’Africa è un continente cruciale. O noi siamo in grado di mettere in campo dei piani di sviluppo per l’intero continente o assisteremo alla crescita delle migrazioni, delle vittime, del malcontento in Italia e in Europa. Si gioca il futuro del Continente, trascurato dopo il Colonialismo. Non si è messo in moto un vero meccanismo di
Russia e Cina stanno solo arricchendo sè stessi con la loro razzia di materie prime.

Ha citato la Russia: cosa pensa della guerra?

Siamo ormai a oltre 500 giorni di guerra con numerose vittime e nessuna soluzione all’orizzonte. Più il tempo passa, più il fenomeno peggiora. Sono certamente favorevole agli aiuti di armi all’Ucraina che è stata attaccata ma credo anche nella ricerca di accordi di pace. Ora le sanzioni alla Russia servono di meno. E’ maggiore il bisogno di trovare una soluzione diplomatica.

Se le dico “reddito di cittadinanza” e “superbonus”, cosa mi risponde?

Sono errori che hanno procurato danni al nostro Paese. E hanno inculcato ua diseducazione al lavoro. Bisogna educare i giovani al senso del dovere nei confronti del lavoro. Le aziende vanno aiutate: bisogna abbassare il cuneo fiscale e cercare nuovi mercati di sbocco per le nostre merci. Adesso che la Germania è diventata più debole. E quindi chiede meno merci. Ecco la necessità di trovare nuovi mercati di sbocco. Serve soluzione che metta fine al conflitto.

Stringiamo il campo sulla Lombardia.

Ha vinto un partito ma il presidente è di un altro. Questo è figlio di accordi a livello nazionale. Fontana non ha mal meritato, ha affrontato al meglio due disastri mondiali come la pandemia prima, la guerra dopo. Ci vorrebbe un po’ più di velocità. La Lombardia ha sempre primeggiato per invettiva, ma oggi ha perso parecchie posizioni.

In che ambiti?
Prima avevano soluzioni che anticapavano le altre Regioni, ora aspettiamo il Governo. Basta vedere la sanità.

I problemi, però, sono di livello nazionale, però, A partire dalla carenza dei medici di medicina generale.

Problemi creati dal centrosinistra a causa del numero chiuso alle Facoltà di medicina. Servono soluzioni. Per esempio, c’è chi propone di richiamare in servizio i medici in pensione. Chi volesse farlo, perchè in piena efficienza, potrebbe compiere un gesto civile, civico, di comprensione dei problemi della comunità. E’ un modo per far fronte all’emergenza.

Come vede il futuro di Forza Italia dopo la scomparsa di Berlusconi?

Lo vedremo nei prossimi mesi. Berlusconi è stata certamente una figura fondamentale.
Si prospettava il pericolo di una scissione tra i capi che non è fortunatamente avvenuto. E’ un partito che ha riaffermato presenza leale all’interno della coalizione, accettando di porre in rilievo poche particolarità. Sul tema delle banche, ha fatto notare la sua posizione. Più passa il tempo, più consolida la sua posizione rispetto a una Lega che si sposta più a destra. Forza Italia deve affiancare una Meloni che, per obblighi istituzionali, deve spostarsi al centro.

Andiamo su Milano.

C’è un grande scontento per i cittadini. Pensiamo ai problemi enormi del traffico: Sala pensa l’opposto di quello che si dovrebbe fare. Pensiamo all’assurdità della città a 30km/h. Corso Buenos Aires è diventata impraticabile per parcheggiare le auto. E provocano le proteste dei milanesi. Che non sono parigini, non scendono in piazza. Ma il malcontento si avverte.

C’è anche un tema sicurezza…

Milano è tornata a essere una città dove si muore perchè si va in bici, o diventa difficile per una donna camminare di sera. E’ un altro tema che provoca disagio nella popolazione. Un effetto molto grave.

Che soluzioni paventa?
Sul traffico, ripeto, c’è bisogno di regolamentazione. Occorre fare in modo che possano circolare e convivere auto e biciclette. Per la sicurezza, bisognerebbe mettere più vigili in giro e non in città.

Tornando alle Europee, come far convivere politiche green, esigenze dei cittadini e cambiamento climatico?

Avanti ma con juicio, le politiche green sono necessarie ma non possono essere imposte dall’oggi al domani. Non si può dire che entro il 2035 le macchine possano essere tutte elettriche. Entro quell’anno potrebbero nascere altre tecnologie che non diano in mano il mercato ai cinesi. Vedo altre possibilità. L’Europa deve riflettere.

Vede bene un’alleanza del centro-destra in Europa con Le Pen e il gruppo di Identità-Democrazia?

La Le Pen no, non può far parte di una coalizione moderata. Funziona un modello di centrodestra. Salvini ha fatto un gesto provocatorio verso la Meloni ma non porta lontano. Sono a favore di un cambio di maggioranza in Europa con i conservatori al posto dei socialisti. Potrebbe essere una soluzione giusta, ma parlo del partito di Meloni ma non di Le Pen o di Afd.