Nessuna prospettiva futura per Forza Italia con Giorgia Meloni che può attrarre tutti i voti orfani di Silvio Berlusconi. Roberto Weber, presidente dell’istituto di sondaggi Ixè, propone come al suo solito un’analisi schietta, senza troppi giri di parole. Dopo la morte del fondatore di Fi immagina un declino inesorabile della creatura fondata dal Cavaliere. E non prevede un travaso di elettori verso il centro di Matteo Renzi, anzi parla di una possibilità di «rafforzamento» del governo Meloni.
Dopo la morte di Silvio Berlusconi, cosa accadrà in Forza Italia?
Un primo piano di ragionamento è capire quello che faranno a livello parlamentare con i gruppi, i sottogruppi, insomma tutti questi movimenti, che però hanno un’importanza relativa. Non spostano voti.
E allora in termini di consenso qual è la previsione?
I voti resteranno nella coalizione di centrodestra, quindi non vedo grande futuro per Forza Italia. All’interno di quel partito, per la sua genesi, non si vede nessuno che possa fare quello che ha fatto Berlusconi. Lui è stato punto di gravità. Per intenderci: dopo la sua morte non si intravede nessuno con le qualità per sostituirlo.
Non pensa che Tajani o gli altri possano garantire un futuro al partito?
Nessuno ha la capacità di raccoglierne l’eredità di Berlusconi. Forza Italia andrà verso una progressiva frammentazione del voto, perderà sempre più consensi. Non dobbiamo guardare all’oggi perché siamo sull’onda dell’emozione per la morte dell’ex presidente del Consiglio. Penso che tra qualche mese si vedrà la direzione intrapresa da Forza Italia.
I voti in uscita dagli azzurri dove andranno?
Giorgia Meloni ha una grande occasione. Deve dimostrare intelligenza e sensibilità politica rispetto a questi voti, che attualmente non sono i gli stessi voti di Fratelli d’Italia.
E di che tipo di voto si tratta?
È un voto moderato, inteso come una posizione politica non estrema. Ma anche caratterizzato da una personalizzazione che finora si è fortemente identificato nella figura di Silvio Berlusconi. Per questo Meloni deve fare una proposta politica in grado di attirare questo elettorato.
Non vede invece il rischio di uno smottamento di Forza Italia che potrebbe anche causare grattacapi alla tenuta del governo?
Paradossalmente la situazione attuale rappresenta un rafforzamento per il governo. Se si muovono bene, non c’è proprio alcun esecutivo tecnico all’orizzonte. Basta rassicurare i parlamentari, garantire una prospettiva di governo stabile.
Le sirene di Matteo Renzi o comunque di un’iniziativa al centro non possono attrarre i voti di Forza Italia?
Al massimo possono attirare dei parlamentari, ma i voti delle persone restano nel centrodestra in larghissima parte parte. Berlusconi ha sempre usato toni molto forti contro chi votava a sinistra. In un caso disse “ho troppa stima per l’intelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti coglioni che votano per il proprio disinteresse espressamente”, riferendosi a chi sceglieva la sinistra. Quella distanza, ancora oggi, è forte. Quindi gli elettori di Berlusconi non si possono ritrovare con Renzi. Meloni è destinata a durare, a meno di clamorosi errori.
Nel centrodestra si può però aprire una concorrenza tra Lega e Fratelli d’Italia per spartirsi i voti di Forza Italia…
La Lega può prendere qualcosina al Nord. Ma non vedo una Lega in fase anticiclica, in grado di risalire in maniera così forte nei consensi. Quel momento storico si è esaurito. Guardo i dati, i risultati elettorali e non scorgo una rimonta. Se Meloni sarà inclusiva, capace di convincere i moderati, si prenderà quei voti.