Sarà l’ingegner Francesco Bortolan il Vice Direttore Generale della sanità in Lombardia. Lo ha deciso l’assessore al Welfare Letizia Moratti. Va in pensione l’attuale Vice Dg Marco Salmoiraghi, uomo forte della sanità regionale, a capo dell’Unità Organizzativa Programmazione. Lo può riferire True-News da fonti qualificate.
Bortolan, dall’Azienda Zero di Padova alla Lombardia
L’ingresso di Francesco Bortolan – classe ’72, una laurea in ingegneria informatica a Modena e Reggio Emilia, titolare di docenze universitarie e incarichi per conto di Agenas – era atteso da settimane nella Sanità in Lombardia. L’ingegnere veneto arriva dall’Azienda Zero di Padova ed era stata annunciata la sua chiamata durante la seduta della giunta regionale lombarda guidata da Attilio Fontana del 19 aprile scorso.
Il piano di Letizia Moratti per la sanità lombarda
Prosegue quindi il lavoro di riassetto della Sanità in Lombardia da parte di Letizia Moratti, da quando l’ex ministro e sindaco di Milano ha preso il posto di Giulio Gallera. L’incarico formalizzato dura fino a 30 aprile aprile 2024. Bortolan lavorerà spalla a spalla con il Dg Giovanni Pavesi, anche lui provenienza veneto (come del resto il Dg di Aria, Lorenzo Gubian), che è subentrato da pochi mesi allo storico Dg Marco Trivelli sin dai tempi del “Celeste” Roberto Formigoni.
Continua dunque a cambiare la scacchiera del welfare lombardo. Per una riorganizzazione che guarda ben oltre la pandemia. L’obiettivo? La riforma della legge 23, della presa in carico dei pazienti cronici e in generale alle modifiche del sistema socio-sanitario regionale per far fronte a demografia, invecchiamento della popolazione, aumento della cronicità e conseguente aumento della spesa necessaria per il welfare.
Sanità Lombardia, chi è Francesco Bortolan
Sarà un caso ma le specialità dell’ingegner Bortolan sono proprio queste. Da anni si occupa del monitoraggio dei tempi e delle liste d’attesa riferiti alle prestazioni sanitarie; ha una lunga esperienza nella gestione dei flussi informativi, dell’analisi sulla mobilità interregionale per ragioni sanitarie dei pazienti che fa entrare, o uscire, ingenti risorse dai bilanci delle Regioni attraverso il meccanismo delle compensazioni di spesa. In Veneto, dove lavora dal 2008, il saldo era positivo per 200 milioni di euro. Ma soprattutto è esperto nel monitoraggio della spesa sanitaria e nella produzione e aggiornamento di indicatori ospedalieri e territoriali sulla base dei quali vengono poi ripartite le quote variabili del Fondo Sanitario Nazionale. Tanto da essere stato anche nominato membro del Comitato Nazionale Permanente per la verifica e l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (monitoraggio Lea).
Le 7 funzioni della sanità in Lombardia affidate a Bortolan
Con la delibera di aprile si è deciso che sono 7 le funzioni dentro la Dg Welfare affidate a Francesco Bortolan: monitoraggio dell’applicazione in Lombardia del D.M. 70/2015 che stabilisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Secondo: sviluppo di modelli di riorganizzazione ospedaliera che siano coerenti con i Poas (Piano di Organizzazione Aziendale Strategico). Terzo: “Sviluppo di indicazioni per forme innovative di organizzazione sanitaria ospedaliera – si legge nella delibera della giunta Fontana – inerente le reti clinico assistenziali e organizzative nonché la gestione delle condizioni di cronicità/fragilità in collaborazione con UO Programmazione e UO Rete Territoriale”.
E ancora: promuovere azioni per migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni terapeutiche e per il governo dei tempi di attesa nelle attività di ricovero e ambulatoriali; supporto per la progettazione di nuovi ospedali per Bortolan che, non a caso, in Veneto è stato anche componente della Commissione Regionale per gli Investimenti in Tecnologia e Edilizia, mentre proprio a Padova prende piede in questi mesi (si è fase di studio di fattibilità) uno dei progetti più innovativi per un nuovo ospedale con un maxi investimento da 481 milioni di euro.
Infine l’ingegnere informatico si dovrà occupare di collaborare con l’unità operativa Rete Territoriale per mettere in campo modelli che favoriscano la continuità assistenziale ospedale-territorio e con l’unità operativa Programmazione-Strutture cronicità e Cure primarie di organizzare le attività dei POT (Presidio ospedaliero territoriale) e dei Press (Presidio socio sanitario territoriale).
Sanità, la Lombardia attinge dal sistema-Veneto
Oltre agli aspetti operativi a colpire, ancora una volta, è il dato politico. Dopo Giovanni Pavesi e Lorenzo Gubian chiamati in Lombardia, dopo Giorgio Palù convocato alla presidenza dell’Aifa e Domenico Mantoan alla guida di Agenas, o ancora Andrea Crisanti chiamato dal ministro Speranza nei mesi più duri della pandemia, è ancora una volta il sistema-Veneto la fucina dei manager pubblici di welfare e sanità. Un dominio che, al momento, pare incontrastato.