Mentre il Pd segue Mario Draghi e blinda il governo dalle possibili fughe in avanti di Giuseppe Conte; a sinistra c’è qualcuno che tra i due contendenti, l’ex premier e quello attuale, sceglie ancora l’avvocato di Volturara Appula. Ggià “punto di riferimento fortissimo dei progressisti” per bocca dell’ex segretario dem Nicola Zingaretti. Nicola Fratoianni, deputato e segretario di Sinistra Italiana, risponde a true-news.it dopo l’evento della Cgil sul lavoro, a cui hanno partecipato anche il leader M5s e il segretario del Pd Enrico Letta.
Modello giallorosso
Per Fratoianni, all’opposizione del governo Draghi, il modello giallorosso è ancora spendibile per il futuro. A partire dalle elezioni politiche della primavera dell’anno prossimo. “Noi siamo all’opposizione del governo Draghi, ma abbiamo fatto parte del secondo governo Conte insieme al Pd e al Movimento Cinque Stelle”.
“Io penso – prosegue il segretario de La Sinistra – che quello schema sia ancora un’alternativa alle destre in questo Paese”. Il parlamentare di sinistra guarda già oltre l’esperienza di unità nazionale. “Noi però dobbiamo concentrarci su una visione alternativa di Paese. Io mi impegno perché ci siano discussioni sul merito e sui contenuti. Come quella che abbiamo fatto oggi con la Cgil, con Conte e con il segretario Letta”, prosegue.
Piattaforma progressista
Dunque, secondo il segretario di Sinistra Italiana, il “draghismo” di questo anno e mezzo non ha fagocitato del tutto le identità delle coalizioni, la destra e la sinistra. E c’è sempre spazio per una piattaforma progressista. Alleanza che però Letta preferisce chiamare Campo largo, puntando anche all’inclusione di rappresentanti riformisti e centristi. A partire da Renzi e Calenda. Fratoianni rivendica una comunanza di vedute con Conte, anche se con delle riserve. “Io francamente non credo che Conte voglia occupare il nostro spazio a sinistra. Ma considero un fatto positivo che tra noi e il M5s ci siano delle convergenze su molti temi, dall’ambiente al lavoro”, risponde il parlamentare. Poi precisa: “Certo, la differenza principale in questo momento è che noi siamo all’opposizione e Conte è in maggioranza, ma restano i punti in comune”.
Sulla guerra, ad esempio, i Cinque Stelle da mesi stanno portando avanti una campagna mediatica dal sapore “pacifista”. Contro il proliferare delle armi e con tanti dubbi sull’invio di aiuti bellici all’Ucraina. Però, poi, alla fine dei conti l’ex premier si è sempre accodato alle decisioni del governo, compresa l’ultima risoluzione di maggioranza sul conflitto, appoggiata, dopo molte riluttanze, anche dai grillini. “Il fatto che il M5s abbia sempre votato insieme al governo sulla guerra non è un’opinione, è cronaca parlamentare – dice Fratoianni. Noi invece abbiamo sempre condannato l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina. Ma a differenza di altri non abbiamo considerato come la migliore delle scelte quella di concentrarsi sull’unica soluzione dell’invio di armi e non su una soluzione diplomatica del conflitto”.
M5s vittima di attacchi sopra l’ordinario
Onorevole, molti a sinistra, a partire da Stefano Fassina, hanno giudicato come eccessivi gli attacchi contro i Cinque Stelle, lei condivide questa lettura? “Il M5s è stato oggetto di polemiche al di sopra dell’ordinario, soprattutto rispetto al merito delle questioni. Basti pensare che ha subito una scissione con la motivazione che si rischiava il disallineamento dell’Italia dalla Nato ma poi sull’Ucraina ha votato una risoluzione identica a tutti gli altri. Io credo quindi che contro il M5s ci sia stato un elemento di attacco di altra natura, diverso, io invece voglio ripartire dal merito e dai contenuti”.