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Friedrich Merz, l’anti-Merkel batterà Scholz?

Friedrich Merz, l'anti-Merkel batterà Scholz?

Perché leggere questo articolo? Friedrich Merz è il candidato dei cristianodemocratici alle elezioni del 2025 in Germania. Per il favorito della vigilia diventare cancelliere sarà comunque dura. Conservatore, rivale interno della Merkel e allievo del “falco” Schauble. Il ritratto del probabile prossimo cancelliere tedesco.

I cristianodemocratici hanno scelto il loro candidato cancelliere per le elezioni dell’anno prossimo. Si chiama Friedrich Merz, non un nome a sorpresa. Il 68enne nativo della Renania del nord è infatti il presidente della CDU, il principale partito dell’opposizione al governo di Olaf Scholz. Formazione che fu della cancelliera Angela Merkel, di cui Merz è il principale avversario interno. Al momento, il cristianodemocratico è il favorito della vigilia per le elezioni dell’anno prossimo. Ma diventare cancelliere non sarà una passeggiata.

Chi è Merz, il candidato di Cdu-Csu alle elezioni del 2025

L’annuncio ufficiale è arrivato ieri. A incoronare Merz sono stati i passi indietro dei due principali concorrenti: Hendrik Wüst e, soprattutto, Markus Söder, leader della Csu (il partito gemello bavarese della Cdu). A quasi un anno dalle elezioni federali – del 28 settembre 2025 – l’investitura è servita. I cristianodemocratici sembrano aver compreso la lezione delle scorse elezioni: nel 2021 le estenuanti trattative tra Cdu e Csu per scegliere il candidato indebolirono Armin Laschet, sconfitto dal socialdemocratico Scholz.

Merz è un politico di lungo corso in Germania. Eletto dalla Cdu a Bruxelles nel 1989 – prima della riunificazione delle due Germanie – è stato al Bundestag fino al 2009, quando ha deciso di tornare a vita privata, per darsi all’attività di avvocato. Solo temporaneamente. Nel 2018 fa ritorno in politica, candidandosi nuovamente per la leadership della CDU, dopo l’annuncio di Merkel di non ricandidarsi.

Delfino di Schauble e avversario intestino della Merkel

Frau Angela è stata una vera e propria nemesi per Merz, che all’interno della Cdu rappresenta il capo della corrente più conservatrice. Europeista e atlantista di ferro, è un convinto sostenitore della Nato, un particolare non di poco conto vista la guerra in Ucraina e il ruolo da primo attore della Germania nel sostegno a Kiev. Dal punto di vista del pensiero economico Friedrich Merz è considerato come un liberale, ma la sua etichetta più frequente è quella di conservatore anche se ha delle posizioni abbastanza aperte sul tema dei diritti civili. Durante gli anni ‘90 e all’inizio degli anni 2000, è stato il “delfino” di Schäuble nella CDU, spingendo per una maggiore competitività economica e una riduzione della burocrazia. Era l’unico che al grande architetto dell’austerità tedesca (e prima della riunificazione), che faceva tremare l’Europa Italia incusa, dava del “tu”. 

Liberista e rigorista, mal si è confrontato con il sedicennio della cancelliera “venuta dal nulla”, quell’Est dove la Cdu storicamente raccoglie pochissimi voti. Dai primi anni, il loro rapporto è stato complesso, a tratti conflittuale. Rappresentavano fazioni diverse: Merz incarnava l’ala conservatrice e liberale, Merkel era vista come più moderata e pragmatica. Così si sono profilati anche nel 2002, quando entrambi hanno corso per la presidenza del partito: un po’ a sorpresa, ha vinto Angela Merkel. Ecco spiegato l’obiettivo di Merz, una volta tornato alla vita politica sei anni fa: cancellare l’era Merkel. Così la Cdu si accinge a svoltare a destra, in particolare sull’immigrazione.

Merz è favorito ma diventare cancelliere sarà difficile

Il vento dei sondaggi tira forte in direzione Cdu. Il partito di Merz è dato al 32%, più del doppio del 14% della Spd di Scholz. Arrivare primi, però, soprattutto in Germania non significa affatto vincere. Bisogna innanzitutto trovare partner disposti alla coalizione. I liberali di Fdp rischiano seriamente di non superare la soglia del 5%, mentre l’intesa coi Verdi (dati al 10) è difficile. Impossibile l’accordo con l’estrema sinistra della Linke e la “rossobruna” Sahra Wagenknecht. A minare le trattative per il cancellierato potrebbe poi concorrere il punto debole di Merz: in oltre 40 anni di politica non è mai stato ministro, neanche a livello locale.