Perché leggere questo articolo? Domenica 6 maggio il presidente moldavo Maia Sandu ha fatto visita alla Norvegia. Il Capo di Stato è stato accolto però non solo dalla propria bandiera, ma era esposta anche la bandiera romena. Ma l’incidente diplomatico non ha fatto danni: i due Paesi sono sempre più vicini. Per il disappunto di Putin…
Domenica 6 maggio è stata una giornata importante per il piccolo stato moldavo, con la Presidente Maia Sandu che ha fatto visita per la prima volta in Norvegia, paese con cui i rapporti diplomatici sono sempre più intensi. Negli ultimi anni il Paese si è avvicinato sempre di più all’Unione Europea, staccandosi definitivamente dalla Russia. Questo ha portato a rapporti sempre più stretti anche con il vicino stato romeno, con cui fin dagli anni ’90 ci sono sentimenti comuni e di fraternità.
Accolta la presidente moldava, le bandiere però…
Sandu è stata accolta ad Oslo circondata però non solo dalla propria bandiera moldava. In alternanza era presente infatti anche il vessillo romeno. L’incidente diplomatico non sembra tuttavia aver suscitato particolare indignazione tra i moldavi. Sin dai tempi dell’indipendenza nel 1991, il tema dell’unione con la Romania è infatti sempre stato di attualità. La vicina guerra ucraina non ha fatto altro che avvicinare il paese a Bucarest, allontanandosi dalla Russia e dalla sua influenza. La Romania fa infatti parte dell’UE dal 2007, e la stessa Moldavia ha sempre manifestato la sua ambizione ad entrare nell’Unione, tanto che nel 2022 ha ricevuto i questionari per l’adesione.
Dalla doppia cittadinanza alla lingua ufficiale
Nella Repubblica con capitale Chisinau, infatti, la maggioranza della popolazione si sente anche romena. Dal 1994 al 2007, le due nazioni godevano di un accordo che unifica i rispettivi documenti dei cittadini, con l’ingresso nell’UE della Romania l’accordo è venuto meno, questo ha spinto molti cittadini moldavi a richiedere la cittadinanza rumena. Anche la lingua è un fattore comune, da sempre il romeno era parlato in entrambi i Paesi, dal marzo 2023 poi, La locuzione “Lingua romena” ha sostituito “Lingua moldava” e “lingua ufficiale” nella Costituzione e nelle leggi. Questa norma è stata accolta negativamente dai filorussi, che vedono nella Romania un nemico, troppo vicino all’Europa e agli Usa. Filorussi che sono sì in minoranza, ma sempre presenti all’interno del Paese.
In passato anche manifestazioni per l’unificazione
Sono state numerose anche le manifestazioni in sostegno dell’unificazione, in particolare, nel 2018, ben 10 mila persone hanno marciato per le vie di Chisinau per chiedere la riunificazione del loro Paese con la Romania, sotto lo slogan “L’unione fa il potere”. In quegli anni iniziò una vera messa al bando di tutto ciò che riguardasse la Russia, con anche le notizie provenienti da Mosca sottoposte a filtri e censura.
Da Bucarest sono stati numerosi anche gli aiuti al molto più povero vicino, in particolare durante la pandemia con l’invio di vaccini. Questo ha portato, nelle successive elezioni, ad eleggere proprio Maia Sandu, fortemente europeista, che ha sconfitto invece il filorusso Dodon, ex-presidente.
Gaffe o errore voluto?
La Norvegia ha quindi scelto di accogliere il Capo di Stato moldavo con entrambe le bandiere. Sarà stato un errore fatto con leggerezza, oppure si voleva evidenziare la vicinanza delle due nazioni e la loro similarità? Non ci è dato saperlo, ma la stessa Presidente Maia Sandu ha postato sui propri social le foto dell’evento dove si nota il doppio riferimento, e nelle dichiarazioni non ha esternato nessuna polemica a riguardo. e dunque, se sia la Presidente, che l’opinione pubblica dei due paesi non è rimasta sorpresa, non possiamo che accettarlo pure noi.