La domanda è semplice: se il gioco d’azzardo è pieno di insidie, perché lo Stato non lo vieta? La risposta lo è altrettanto: chi ci guadagna dal gioco d’azzardo legale è proprio lo Stato, che con le puntate nel 2022 ha introitato 126 miliardi di euro. Per fare un paragone: il governo con quella cifra, avrebbe potuto varare almeno tre Finanziarie e nessuna in deficit.
Oltre 12 miliardi di entrare nel 2021 col gioco d’azzardo
Le entrate dello Stato attraverso i giochi d’azzardo (non bisogna essere biscazzieri, l’azzardo definisce qualsiasi gioco dove l’abilità conta zero, quindi si gioca d’azzardo anche quando si compra in tabaccheria un gratta e vinci da due euro), secondo il ministero dell’Economia, sono state nel 2021 pari a 12.401 milioni di euro (+1.895 milioni di euro, +18,0% rispetto all’anno precedente, l’anno della pandemia).
Ma se lo Stato incassa tutti quei miliardi dal gioco, poi cosa ne fa?
Il tema del gioco d’azzardo è tornato sotto i riflettori perché a rimanere impigliati nella rete di quello illegale sono stati tre calciatori, già affermati (due erano nella rosa della Nazionale) e con un brillante futuro che li attendeva e con ingaggi già a sei zero. Fagioli, Tonali e Zaniolo puntavano su piattaforme illegali e non solo sul calcio (ai calciatori è vietato, rischiano lo stop di tre anni dalla giustizia sportiva). I primi due hanno ammesso la loro debolezza e si sono impegnati a fare da testimonial contro la ludopatia, andando anche nelle scuole, comprese quelle calcio.
Ma se lo Stato incassa tutti quei miliardi dal gioco, poi cosa ne fa? Sembra un paradosso, ma è anche grazie alle scommesse legali che il bilancio statale può destinare fondi a capitoli di spesa più “alti” come quello della cultura.
Scommesse e tabacchi
Il che non vuol dire che adesso bisognerà santificare i giocatori perché se non ci fossero loro in Italia avremmo meno cinema e teatri, ma la realtà, dura da accettare, è anche questa. E’ la stessa cosa che succede con le sigarette: lo Stato le fornisce, ma allo stesso tempo si lava la coscienza stampando sui pacchetti avvisi e immagini raccapriccianti di malattie legate al fumo che, stando ai dati, non sortiscono alcun effetto sui fumatori che neppure ci badano più.
La ragion (economica) di Stato non si pone per l’azzardo
“Ti sto avvelenando, ma ti avviso, poi tu fai quello che vuoi”. Idem per il gioco: “ti tento in tutte le maniere possibili e immaginabili dandoti la possibilità di giocare alle slot nei posti più impensabili o acquistare un gratta e vinci da 20 euro perfino in cartoleria, ma ti avviso”: “il gioco può creare dipendenza, gioca responsabile”. La ragion (economica) di Stato non si pone quesiti di natura morale quando c’è da incassare. L’unica cosa che è stata fatta con il decreto Dignità nel 2018 è stata vietare la pubblicità e le sponsorizzazioni sulle maglie dei calciatori di agenzie di scommesse.
Problema dalla soluzione immediata: molti si sono riversati sul gambling e oggi, secondo un report di Federconsumatori, “il gioco online ha superato nel 2022 i 73 miliardi di euro, non solo confermando il sorpasso ma raddoppiando nei numeri rispetto al 2019. Nei primi sette mesi del 2023 si registra una ulteriore crescita del 10%, rendendo probabile il superamento degli 80 miliardi a fine anno, nel solo online. In tutte le tipologie di azzardo legale, nel 2022, gli italiani hanno speso 136 miliardi di euro, con una crescita del 22,3% rispetto all’anno precedente”.
Azzardo online e riciclaggio di capitali sporchi
L’azzardo online, ricorda il report, è uno dei più importanti canali di riciclaggio di capitali sporchi. Non a caso nei territori ad alto tasso di criminalità organizzata la quantità di giocato online è abnorme.
“La crescita del gambling online mette in crisi chi vede del fenomeno dell’azzardo solo gli importanti effetti sulle entrate dello Stato”, si legge nel report della Federconsumatori.
Perché sarà pur vero che il gioco finanzia anche la cultura, ma quanto vale il peso dell’azzardo sulla collettività, sulla sanità, sui bilanci pubblici? Quanto costa un matrimonio distrutto dall’azzardo? O una vita di disastri economici, personali e familiari? Una larga parte delle persone assistite dai Servizi Sociali in ambito comunale hanno proprio l’azzardo come causa o concausa dei propri problemi.
C’è chi ha proposto di creare una forma di prelievo diretto dalla tassazione sull’azzardo che sia destinata ai Comuni, in base al giocato sul territorio
C’è chi ha proposto di creare una forma di prelievo diretto dalla tassazione sull’azzardo che sia destinata ai Comuni, in base al giocato sul territorio. Comuni che a quel punto potrebbero avere interesse ad abbassare ogni forma di contenimento, magari anche a competere tra loro, facendo nascere tante piccole Las Vegas nel gioco fisico, e dando implicita copertura alle illegalità nell’online.
Federconsumatori: “Limiti alla straordinaria capacità di comunicazione del settore”
Per Federconsumatori, “è necessario porre limiti alla straordinaria capacità di comunicazione e di marketing del settore, nonché porre il divieto agli incentivi, alle pseudo erogazioni di denaro gratuite utili ad accalappiare i clienti, a partire dai più giovani. Garantire l’inaccessibilità del gioco ai minori; un divieto già esistente ma facilmente aggirabile. Va ridotta l’inverosimile quantità di giochi, fisici e online, ed il divieto di pubblicità non può essere aggirato con decine di falsi siti informativi. Ancora, va posto il tema dell’accertamento della reale identità del giocatore e della tracciabilità dei flussi di denaro. Il gioco online, almeno per i soggetti preposti al controllo, deve diventare una casa di vetro. Il tutto deve inserirsi in una Legge quadro che in Italia manca.