Perché leggere questo articolo? Essere giovani alle Europee è tremendo. Gli under 35 sono pochi e indecisi. Questa è la fotografia della ricerca Ipsos-Istituto Toniolo. Il 10 per cento non andrà a votare, il problema è che è la stessa percentuale di quelli che sanno cosa votare.
Poco più di dieci milioni. I giovani elettori tra i 18 e i 34 anni che in Italia potranno votare per le Europee sono 1o milioni e 388 mila. Poco più di un quinto del corpo elettorale. In tutto il Continente, i giovani che voteranno per la prima volta a queste Europee saranno 23 milioni, un’inezia rispetto ai 373 milioni di elettori totali. Riassumendo, sono pochi. Ma il vero problema è che i giovani alle Europee non sanno cosa votare. Questo è la fotografia dell’indagine condotta dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo in collaborazione con Ipsos.
I giovani ci provano ma non sanno cosa votare alle Europee
Per prima cosa, i giovani elettori sono pochi ma non per colpa loro. L’astensionismo alle Europee sarà alto, ma la quota di elettori under-35 dovrebbe essere tra le meno latitanti. I sondaggi mostrano che nella fascia d’età 18-34 l’astensionismo dovrebbe essere intorno al 43%. L’ultimo ricerca Toniolo-Ipsos è ancor più ottimista. Lo studio, condotto da Ipsos insieme col laboratorio di Statistica dell’Università Cattolica e fondazione Cariplo, mostra come il 68% dei giovani ha intenzione di andare a votare il prossimo weekend.
Secondo la ricerca solamente il 10% dei giovani sarebbe sicuro di astenersi alle prossime Europee. Un indicatore nettamente migliore della percentuale complessiva di astensionismo che dovrebbe addirittura superare il 50%. Il problema non sono le percentuali, ma i numeri assoluti. I giovani sono pochi per questioni demografiche, non per la percentuale di astensione.
Pochi elettori ma ben confusi
Allo svantaggio di essere pochi, i giovani alla prova delle Europee parrebbero essere penalizzati anche dall’indecisione. Qui veniamo alle dolenti note. Perché la ricerca Ipsos mostra come l’indecisione più che sul recarsi o meno alle urne riguarda i partiti e i candidati a cui affidare la propria preferenza. Solamente l’11,7% dei giovani sa già chi voterà alle Europee. La percentuale dei giovani che alle Europee sanno già chi votare è la stessa di quelli che non andranno proprio a votare.
La stragrande maggioranza, quasi il 60%, è quindi ancora in attesa di decidere chi votare. Dichiara che lo farà informandosi sul programma dei partiti a ridosso del voto. I due terzi dei giovani intervistati da Ipsos – che sono stati 2mila in Italia e oltre mille in ognuno degli altri ventisei Paesi al voto – hanno dichiarato di starsi già informando sui programmi dei partiti alle Europee.
Ai giovani le Europee piacciano
La fiducia verso l’Unione Europea rimane alta tra i giovani: è al 55% degli intervistati. Si tratta di un valore superiore a quasi tutte le Istituzioni politiche italiane, tranne che al Presidente della Repubblica. Solo 1 su 5 pensa, in particolare, che l’appartenenza dell’Italia all’Ue sia un fatto negativo. L’atteggiamento positivo risulta alto soprattutto tra i laureati e tra i più giovani. A muovere il voto dei giovani in queste Europee saranno vari temi. Su tutti il lavoro, indicato dal 14,4% degli under 35 italiani come il più importante. A sorpresa più dei cambiamenti climatici, che sono il primo tema per il 12,7% del campione.