Gli yacht degli oligarchi russi, alcuni dei quali parcheggiati anche in Italia, stanno per essere sequestrati dai Paesi occidentali. Il pacchetto di sanzioni economiche varate dall’Occidente contro Mosca ha colpito in pieno le immense ricchezze dei rampolli del Cremlino. Chi è finito nella “lista nera” rischia adesso di vedersi congelare proprietà e beni di ogni tipo. In realtà dipenderà molto dalle decisioni che prenderanno i singoli Paesi, ma non manca chi si è già espresso a favore. La Francia, ad esempio, è pronta a sequestrare, tra le altre cose, auto di lusso, ville, attività finanziarie e yacht di manager, imprenditori e businessman russi presi di mira dalle sanzioni attuate come effetto dalla guerra in Ucraina. Londra seguirà a ruota Parigi, e altrettanto faranno altri governi.
Melnichenko e lo yacht da 450 milioni a Trieste
La mossa preventiva degli oligarchi è una sostanziale corsa contro il tempo. Nessuno, infatti, vuole essere privato di asset pregiati, a maggior ragione se parliamo di imbarcazioni, ovvero beni che, per loro stessa natura, possono essere trasferiti piuttosto facilmente a differenza di abitazioni e imprese. In ogni caso, allargando la visuale ai mari italiani, scopriamo che anche in Italia trovano rifugio un po’ di yacht controllati da uomini più o meno vicini al Cremlino. Abbiamo notizia di sei imbarcazioni. Il Piccolo di Trieste ha fatto sapere che il magnate Andrey Melnichenko avrebbe ordinato al comandante del suo panfilo di salpare dal porto di Trieste il più in fretta possibile. Il Sailing Yacht A (valore stimato 450 milioni di dollari), a quanto pare, si troverebbe in Friuli per non meglio specificate attività di manutenzione. La versione offerta dai media italiani è stata però smentita dall’entourage dello stesso Melnichenko, che ha parlato di informazioni false. In ogni caso l’oligarca è noto per essere il principale azionista di EuroChem Group (fertilizzanti) e SUEK (carbone ed energia).
In Liguria incrociano quattro yacht di oligarchi russi
Sempre restando in Italia, un’altra regione da monitorare con attenzione è la Liguria. Qui sono stati segnalati i due colossi di Gennady Timchenko e Alexey Mordashov, ovvero Lena e Lady M; il primo, valore stimato 50 milioni di dollari, si trova a Sanremo, mentre il secondo, 65 milioni, a Imperia. Nelle stesse coste liguri troviamo anche Barbara di Vladimir Potantin e Ice di Sulejman Kerimov. Nel mondo degli affari, questi signori non hanno bisogno di troppe presentazioni. Timchenko controlla il Volga Group, un veicolo di investimento privato, ed è considerato il sesto uomo più ricco di Russia nonché in buoni rapporti di amicizia con Putin. Mordashov è invece a capo di Severstal, un gruppo siderurgico russo, mentre Potanin e Kerimov sono rispettivamente il più importante produttore globale di nichel e leader di Plyus, una società russa attiva nell’estrazione di oro e altri minerali. Bloomberg ha citato anche la Predator di Iskandar Makhmudov, presidente della Ural Mining and Metallurgical Company, che avrebbe ormeggiato il suo yacht in quel di Genova.
Il fuggi fuggi degli yacht russi dai porti occidentali
Per evitare l’evaporazione dei loro gioielli marittimi, gli oligarchi russi si sono subito attivati per spostare questi giganti in porti sicuri. Peccato che, al momento, gli unici porti sicuri capaci di accoglierli siano al di fuori dell’Occidente. È dunque iniziato un fuggi fuggi generale che, da qui ai prossimi giorni, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio esodo. Tutto è partito da Vladimir Putin che, due settimane prima dell’attacco contro l’Ucraina, ha trasferito il suo yacht personale, il Graceful (80 metri di lunghezza) da Amburgo a Kaliningrad, in territorio russo. E poi c’è Roman Abramovich che, dopo essersi disfatto del Chelsea, starebbe cercando di capire come mettere al sicuro il My Solaris (140 metri), attraccato a Barcellona, prima che venga bloccato. L’altro suo yacht, l’Eclipse, è invece descritto al sicuro in quel di Saint Martin, nei Caraibi. Nel frattempo, l’Ocean Victory di Victor Rashnikov e Clio di Oleg Deripaska sono alle Maldive, Nord di Alexei Mordashov è alle Seychelles, dove è attesa anche la Sea Rhapsody di Andrey Kostin, mentre Galactic Super Nova di Vagit Alekperov si trova in Montenegro. Intanto il primo ad aver salutato la sua mega imbarcazione è stato Alisher Usmanov. Il superyacht Dilbar (594 milioni di dollari e così chiamato da Usmanov in onore della madre), è stato infatti sequestrato dalle autorità tedesche ad Amburgo.