Perché leggere questo articolo? Harrisnomics, l’agenda economica di Kamala Harris contro petrolio e ricchi, per la Silicon Valley e assistenza sanitaria ai più poveri.
Ecco a voi l’Harrisnomics. L’agenda della candidata presidenziale dem è stata finalmente presentata venerdì scorso in un comizio. In un comizio in North Carolina Kamala Harris ha mostrato i punti principali del proprio programma economico. L’aspetto che probabilmente più di ogni altro deciderà il voto del prossimo 5 novembre è stato finalmente svelato.
Harrisnomics, contro i ricchi per dare ai bambini
Da Raleigh, Carolina del Nord, arriva il manifesto dell’Harrisnomics. La candidata dem definisce “economia delle opportunità. Un’economia dove tutti possono competere e avere una reale possibilità di avere successo. Tutti, non conta chi siano e da dove partano, abbiano un’opportunità di costruire benessere per loro stessi e per i loro bambini“.
Per dare opportunità a tutti, bisogna togliere a chi ha di più. Così l’Harrisnomic si basa su un vecchio cavallo di battaglia della sinistra americana e non: maggiori tasse ai ricchi. Questo favorirebbe un taglio delle tasse fino a 6.000 dollari per le famiglie con un neonato e ripristinare il Child tax credit voluto dall’attuale presidente americano Joe Biden e scaduto alla fine del 2021. Harris ha assicurato che non intende aumentarle per gli americani che guadagnano meno di 400.000 dollari l’anno e che punta ad eliminarle sulle mance, idea proposta per la prima volta da Trump.
Contro le Big di pharma e petrolio, sostegno alla Silicon Valley
L’Harrisnomics mira a “colpire” le grandi corporations, dai giganti alimentari a Big pharma, per aiutare le famiglie americane a rialzarsi. Kamala Harris ha dichiarato guerra alle corporation sanitarie, per garantire un’assistenza sanitaria gratuita ai più poveri. La candidata democratica, sul palco insieme al presidente americano Joe Biden, ha rivendicato i successi dell’attuale amministrazione Usa nel ridurre i prezzi dei farmaci, culminati nello “storico taglio” dei costi di dieci medicinali basilari per gli anziani.
Nel programma della candidata democratica c’è un altro ambizioso progetto: ridurre i costi dei prodotti alimentari e altri beni di prima necessità. Come? Imponendo un divieto federale senza precedenti alle grandi aziende. Un’idea che qualche economista ha contestato perché, a suo parere, non colpisce le vere cause dell’aumento dei prezzi post-pandemia di Covid.
L’Harrisnomics mantiene saldo il sostegno alla Silicon Valley. Una giravolta rispetto alle recenti critiche che soprattutto dalle fila dei democratici erano piovute contro i Big tech. Dopo l’ufficializzazione della sua candidatura al posto di Joe Biden, la vicepresidente si è circondata di esperti in arrivo dalla Silicon Valley.
L’Harrisnomics e i 100 giorni alla Casa Bianca
A meno di ottanta giorni dal voto, Kamala Harris ha annunciato la sua agenda economica nei fatidici 100 giorni dall’eventuale insediamento alla Casa Bianca. La vicepresidente non è scesa nei dettagli, ma la sua Harrisnomics punta ad alleviare i costi alla classe media e a quelle più basse. Ha promesso di avviare il piano economico nei primi 100 giorni alla Casa Bianca. “Si tratta di un insieme di azioni coraggiose che affronteranno alcuni degli elementi più critici per le famiglie americane in questo momento e punteranno a rafforzare la loro sicurezza finanziaria“, ha affermato la campagna Harris in una nota.