Perché potrebbe interessarti questo articolo? A Montecitorio l’Alleanza verdi-sinistra ha presentato una proposta di legge per vietare che sui cieli italiani volino i jet privati. L’iniziativa è stata presentata dai leader dei due partiti, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, dando seguito alla promessa fatta in campagna elettorale. Con il risultato di creare divergenze nell’alleanza di centrosinistra.
A volte ritornano. La promessa della campagna elettorale ha fatto spiccare il volo, si fa per dire, alla proposta di legge firmata Verdi e Sinistra italiana: lo stop ai jet privati nel segno delle politiche ambientaliste.
Alla Camera, o meglio di fronte al Palazzo di Montecitorio, sfidando una giornata di primavera dai tratti autunnali, l’alleanza capeggiata da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni ha illustrato l’iniziativa, a prima firma Eleonora Evi, per vietare che sui cieli italiani possano librarsi in volo gli aerei di proprietà di singole persone. Devono trasportare merci o passeggeri, altrimenti semaforo rosso. O meglio vanno incontro a una serie di limitazioni e di aumenti di tassazione.
La sinistra contro i voli
Insomma, le opposizioni ripartono dalla missione che si erano assegnate qualche settimana prima del voto. Un simbolo più che altro, perché i numeri per far approvare la proposta sono impossibili da raggiungere. Anche nelle stesse opposizioni, a cominciare dai centristi di Azione e Italia Viva, c’è chi non è favorevole a questa iniziativa. “Quando sono stati tassati maggiormente i super yacht, il conto non l’hanno pagato i ricchi, che sono andati a farli costruire altrove, ma gli operai di Viareggio messi in cassa integrazione”, disse Matteo Renzi quando il tema era al centro dell’attenzione. “Se aboliamo i jet privati, i super ricchi andranno in Grecia e Spagna”, sostenne il leader di Iv.
Peraltro l’avvio della campagna “anti-aerea” non ha avuto propriamente una eco mediatica tale da scuotere l’opinione pubblica: è passata alquanto sotto traccia, finanche il centrodestra non ha controbattuto, facendo propaganda (al contrario sul tema).
Durante la campagna elettorale l’iniziativa provocò non pochi imbarazzi al Partito democratico, che con il segretario Enrico Letta prese le distanze dalla stessa coalizione che aveva contribuito a mettere in piedi. “Non governeremo insieme”, disse l’allora leader dem, lasciando un po’ sbigottiti gli osservatori politici e attizzando le argomentazioni degli avversari: perché allearsi con dei partiti con cui non si vuole proseguire dopo il voto? Misteri all’italiana.
Fatto sta che il ripudio lettiano era anche connesso. Così, mentre all’orizzonte si manifesta di nuovo il caro-bollette e l’attuazione del Pnrr è in alto mare, ecco che l’Alleanza verdi-sinistra rimette al centro della propria agenda un tema non proprio centrale nella vita degli elettori.
Jet status symbol odiato da Verdi e Sinistra
Certo, la battaglia intrapresa dalla coppia Bonelli&Fratoianni ha una base scientifica: «I jet privati sono uno status symbol, ma sono anche il mezzo più inquinante e iniquo del pianeta», si legge nella relazione che accompagna il testo depositato alla Camera. «Nient’altro brucia così tanto carburante fossile per l’uso esclusivo di un numero limitato di persone», prosegue il documento. C’è una questione di giustizia sociale con una visione ambientale, come hanno ribadito i protagonisti.
Nel dettaglio, comunque, la proposta prevede di «vietare l’uso di jet e velivoli privati per la percorrenza di tratte brevi, inferiori a 300 km», ma anche di “estendere l’accisa sul cherosene d’aviazione anche a jet e velivoli privati, ad oggi esclusi” e «introdurre una giusta tassa sui passeggeri, di 400 euro l’uno, per ogni volo, e un’imposta progressiva sul carico trasportato». Infine, un quarto punto, ritenuto fondamentale per i parlamentari di Avs: “Vietare su tutto l’arco alpino gli elitaxi”.