I casi Balocco-Ferragni e Lucarelli-ristoratrice interrogano anche la politica. L’Agcom ha stilato un decalogo per gli influencer. True-News ne ha parlato con il deputato della Lega Igor Iezzi.
Lucarelli-Ferragni, la tempesta perfetta
È la tempesta perfetta per gli influencer. Prima il caso Balocco-Chiara Ferragni, con tutte le implicazioni e le ramificazioni, anche giudiziarie della vicenda. Poi la questione della ristoratrice della provincia di Lodi, che ha coinvolto la blogger e opinionista Selvaggia Lucarelli. Anche qui con tanto di apertura di inchiesta per istigazione al suicidio. Infine il “decalogo” per gli influencer e per chi lavora sul web e sui social, stilato dall’Agcom.
La politica si interroga sul caso Lucarelli
Di conseguenza anche la politica non può fare a meno di interrogarsi sulle regole del vivere online e su quella che viene definita “la potenza di fuoco” mediatica di influencer da centinaia di migliaia di followers. Un piccolo esercito talvolta funzionale alla shitstorm, alla lettera scarlatta da apporre sul comune cittadino. Con effetti potenzialmente devastanti, così come è stato per Giovanna Pedretti, la titolare di una pizzeria del lodigiano finita sotto i colpi della Lucarelli e del suo compagno cuoco-influencer Lorenzo Biagiarelli.
Iezzi sul decalogo: “Ci vuole una normativa più stringente”
Sul tema è intervenuto duramente il deputato della Lega Igor Iezzi, giornalista, che ha duramente stigmatizzato il comportamento della Lucarelli. Il parlamentare, parlando con True-News.it, torna sull’argomento con toni ancora più perentori. Partiamo però dal decalogo dell’Agcom. “Ancora non ho approfondito bene il provvedimento – ci spiega Iezzi – ma sicuramente penso che ci sia bisogno di regole più stringenti per chi opera sul web e per gli influencer, che dispongono di una potenza mediatica non da poco”. “Certo, poi bisognerà far convivere la regolamentazione di un settore con la libertà di espressione e di critica”, aggiunge il leghista.
Iezzi: “Lucarelli ha un problema di comportamento”
A proposito di limiti alla libertà di critica non si può fare a meno di parlare del caso Lucarelli. E qui Iezzi abbandona la diplomazia. “Io credo che per quanto riguarda la Lucarelli ci sia proprio un problema suo di comportamento personale, dato che non è la prima volta che si trova al centro di queste polemiche”, spiega il deputato. Iezzi ricorda come l’opinionista sia stata coinvolta anche nel “caso di revenge porn sul video di Belen Rodriguez”. “In quel caso aveva anche chiesto scusa ma evidentemente non ha imparato nulla”, continua. Ma c’è un altro caso, che è “emblematico di come lei purtroppo se la prenda troppo spesso con persone deboli”.
Lucarelli e il tassista di Bari
Il caso è quello del tassista di Bari senza Pos, ripreso e additato pubblicamente dalla Lucarelli. “Poteva benissimo denunciarlo o chiamare i carabinieri, senza farne un caso mediatico. Anche perché si trattava di una persona che non aveva la sua stessa forza mediatica per difendersi”. Il problema, dunque, è quello della sproporzione tra Lucarelli e le sue “vittime”, spesso scelte tra le persone comuni. Ma ce n’è anche per la tv. Dice Iezzi: “Con tutto il rispetto si trattava solo di una pizzaiola che cercava di vendere tre pizze in più, eppure anche il tg3 ne ha fatto un caso manco fosse stato il Watergate. Un tg che si occupa della guerra a Gaza e di una manovra economica da 30 miliardi non può dare tutto questo spazio a una cosa del genere”.