Home Politics Il furto in casa di Salvini e la tentazione della narrazione complottista

Il furto in casa di Salvini e la tentazione della narrazione complottista

Il furto in casa di Salvini e la tentazione della narrazione complottista

Perchè leggere questo articolo? Il senatore leghista Claudio Borghi ritiene anomale alcune modalità dell’effrazione nella casa romana del vicepremier Salvini: “Furto di documenti ad orologeria? Posso pensarlo…”

C’è una corrente di pensiero nella Lega che non intende derubricare l’effrazione in casa di Matteo Salvini come un semplice tentativo di furto. Se ne è fatto portavoce oggi il senatore Claudio Borghi, in due distinte interviste radiofoniche in cui ha espresso il medesimo concetto.

Il senatore Borghi: “Furto ad orologeria? Posso pensarlo”

Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1: “E’ un po’ strano che qualcuno entri in una casa portando con sé una fiamma ossidrica, mi viene da pensare che sapessero di chi era quell’appartamento. Può essere che fosse qualcuno che cercava delle cose compromettenti su Salvini dal punto di vista politico. Un furto a orologeria? Posso pensarlo. Salvini ha tanti nemici, come li ho io…”

Concetti ribaditi poco dopo ai microfoni di Radio Cusano Campus: “Mi sembra un po’ curioso che comuni ladruncoli entrino in una casa con la fiamma ossidrica. Di solito i ladri mettono tutto in disordine, prendono cose che trovano tra cui gioielli. Ma avendo la fiamma ossidrica evidentemente puntavano alla cassaforte con l’idea di trovare qualche documento o cose del genere”.

Tentato furto in casa Salvini: che cosa sappiamo

Il blitz è avvenuto nella notte di domenica nella casa romana del vicepremier, che non era in quel momento presente. A quanto pare i ladri, non essendo riusciti a forzare la cassaforte, se ne sarebbero andati via a mani vuote, pur lasciando la casa a soqquadro. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, insospettitisi per alcuni rumori. Ma quando le forze dell’ordine sono arrivate, non c’era più nessuno. Le affermazioni di Borghi sembrano lasciare intendere che il senatore abbia avuto conferma dal leader della Lega che i malintenzionati non hanno portato via nulla. Ed è questo per la verità l’unico dettaglio che sembra poter dare supporto alla tesi di un tentativo di trafugare documenti sensibili. Perchè, viceversa, che cosa ci sarebbe di strano in ladri che cercassero di forzare una cassaforte con l’ausilio di una fiamma ossidrica, nella speranza di trovarvi all’interno gioielli e altri oggetti di valore?