Sarà grande il (rim)pasto di Natale. Una grande abbuffata di nervosismo, rumors, inside. Regione Lombardia è a un passo da un cambio profondo. Non sarà il primo dicembre, con la mozione di sfiducia a Giulio Gallera. Salvini ha “blindato” i consiglieri: nessuno si deve permettere di votare contro al titolare dell’assessorato al Welfare. Ma, complici le tensioni tra Forza Italia e Lega a livello nazionale, ormai pare certo che prima di Natale ci sarà un rimpasto più ampio, con discussione delle varie deleghe. Secondo informazioni raccolte da fonti qualificate nel mirino del Carroccio ci sarebbero le competenze legate all’economia, e dunque non solo Giulio Gallera, ma anche e soprattutto Alessandro Mattinzoli. Il problema è che Mattinzoli è stato portato e sponsorizzato da Mariastella Gelmini, e dunque questo è uno scoglio non da poco. Tuttavia la Lega è determinata a gestire il rilancio dell’epoca post Covid. Altro nome che rischia è quello di Melania Rizzoli, che tuttavia potrebbe avere alcune deleghe tagliate (si pensa, ad esempio, a “occupazione e crisi aziendali” e alla delega al “lavoro”). Il Turismo, oggi in capo a Lara Magoni, potrebbe finire nel superassessorato allo Sviluppo Economico, e la Magoni potrebbe avere la moda e il design, e magari un incarico direttamente dalla presidenza. Stesso discorso per Martina Cambiaghi, la cui parte “sportiva” andrebbe riaccorpata con l’assessorato di Antonio Rossi, che nel frattempo potrebbe “ascendere” al ruolo assessorile. Idem per Silvia Piani, che potrebbe vedersi levare la delega al “welfare aziendale”. Esiste ovviamente il tema delle donne: se nel mirino ci sono Piani, Cambiaghi e Rizzoli, bisogna preparare un subentro di altre tre donne. I nomi che girano sono quelli di Simona Bordonali, oggi in parlamento, l’ex ministro Alessandra Locatelli e Francesca Brianza.