Home Politics Il M5s senza gruppo in Europa. Per Conte un’altra porta in faccia dai Verdi

Il M5s senza gruppo in Europa. Per Conte un’altra porta in faccia dai Verdi

Conte

Perché leggere questo articolo? Nell’anno delle elezioni europee, il M5s di Giuseppe Conte rischia di rimanere ancora una volta senza partito di riferimento a Bruxelles. I Verdi hanno detto ancora una volta di no ai grillini. L’unica alternativa sono i “comunisti” di Gue.

M5s ancora senza gruppo a Bruxelles

Loro snobbano la sinistra radicale, ma sono snobbati dai Verdi. Così il M5s di Giuseppe Conte rischia, ancora una volta, di rimanere senza gruppo al Parlamento Europeo. I pentastellati, infatti, durante tutta questa legislatura a Bruxelles hanno annaspato nel purgatorio dei “non iscritti”. Difficile trovare una collocazione per il Movimento di Beppe Grillo. Ne è stata dimostrazione la serie di porte in faccia collezionate negli ultimi anni. Prima gli abboccamenti con i brexiters di Nigel Farage, poi il dialogo con i liberali dell’Alde, infine la trattativa con i macroniani di Renew Europe. Nessun tentativo è andato a buon fine.

Conte: il “sogno proibito” dei Verdi

E ora si ricomincia. Questo è l’anno delle elezioni europee e i Cinque Stelle, con tutta probabilità, rimarranno di nuovo senza una famiglia europea di riferimento. Un’arma spuntata, anche vista la competizione interna tra il M5s e il Pd per il predominio nel fronte progressista italiano. Se i dem fanno parte del gruppo dei Socialisti e Democratici europei, Conte sogna di entrare nel gruppo dei Verdi.

Il veto al M5s dei Verdi italiani e tedeschi

Ma non mancano i problemi, per l’ingresso negli ecologisti. Innanzitutto c’è il veto dei Verdi italiani di Angelo Bonelli. Una delegazione che teme di diventare sotto rappresentata, nel caso aderissero i neo europarlamentari pentastellati. Ma pesa soprattutto il no dei Verdi tedeschi. E così, anche nelle ultime settimane, Conte ha ricevuto un nuovo due di picche. Gli ambientalisti della Germania sono la forza più importante all’interno dei Greens in Europa e la loro opposizione all’entrata del Movimento conta eccome.

Il no a Conte sulla politica estera

Il naufragio del confronto con i Verdi tedeschi è da imputare a più cause, almeno stando a diverse fonti del M5s a Bruxelles. In primis c’è la questione della politica estera. Il partito della Germania è tra i più forti sostenitori dell’invio di armi all’Ucraina durante l’invasione della Russia. Una posizione radicalmente diversa rispetto al pacifismo di Conte. Che rinnova giorno per giorno la sua richiesta di uno stop alle forniture belliche a Kiev.

I calcoli dei Verdi tedeschi

Ma non c’è solo questo. “I Verdi tedeschi, secondo i sondaggi, eleggeranno meno parlamentari rispetto a quelli che hanno adesso”, esordisce parlando con True-News.it un europarlamentare del M5s. Che poi prosegue con il suo ragionamento: “Loro non vogliono correre il rischio di dover fare i conti con una delegazione del Movimento numerosa o più grande di quella del loro partito”. Calcoli di realpolitik, dunque. Piuttosto, la strategia della forza politica della ministra degli Esteri di Berlino Annalena Baerbock punta allo svuotamento del futuro plotone degli eletti dei Cinque Stelle. Una dinamica che si è vista anche durante la legislatura in corso. “Sì, vogliono prendere gli scontenti che usciranno dal M5s, soprattutto se resteremo tra i non iscritti”, conferma la fonte di True-News.it.

L’alternativa per il M5s è la sinistra radicale

A Conte restano poche alternative per evitare l’isolamento. La più concreta è rappresentata dal gruppo Gue, quello della sinistra più radicale. Una formazione che include diversi partiti che ancora si definiscono “comunisti”, oltre ai tedeschi della Die Linke. Ci sono stati, anche in questo caso, dei contatti. Eppure Conte considera questa soluzione come una sorta di “ghettizzazione” per un Movimento che non vuole collocarsi all’estrema sinistra. E allora ci riproveranno con i Verdi, ma lo spettro dell’isolamento è concreto più che mai.