Papa Francesco suggerisce all’Ucraina «il coraggio della bandiera bianca», ossia il negoziato come via d’uscita alla guerra della Russia nel paese. Non è manca la precisazione della Sala Stampa vaticana, che ha specificato che “il Papa ha ripreso l’immagine della bandiera bianca proposta dall’intervistatore, per indicare la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Il suo auspicio è una soluzione diplomatica per una pace giusta e duratura”. Queste parole sono inevitabilmente diventate un caso e noi di TrueNews ci siamo chiesti cosa ne pensasse il Terzo Polo, ne abbiamo quindi parlato con l’Onorevole Fabrizio Benzoni in quota Azione. Ecco cosa ci ha raccontato.
Il Papa, “Kiev abbia il coraggio della bandiera bianca”. Come commenta queste parole e quale è la posizione del Terzo Polo in merito alla quesitone?
L’Ucraina sta difendendo la sua patria palmo a palmo dall’aggressione di un feroce dittatore. Non è sconfitta e non vuole alzare bandiera bianca e rinunciare così alla propria libertà. Questa è la scelta sofferta del popolo ucraino che per quanto riguarda Azione merita rispetto e ammirazione.
Papa Francesco parla anche all’Occidente?
È evidente fossero rivolte anche all’occidente che si sta impegnando nella difesa del popolo ucraino, dei valori dell’occidente della democrazione e della sovranità nazionale
Ucraina, dopo le parole del Papa interviene Biden: “Rispetto Francesco ma la pace dipende da Mosca”. Crede che queste parole abbiano creato dei disequilibri a livello internazionale?
Le parole del Papa sono importanti e sono state ascoltate dalla comunità internazionale. A maggior ragione hanno creato stupore perchè disattente ai risvolti e al contesto geopolitico in cui ci troviamo.
In generale crede che la chiesa non debba esprimersi su questo tipo di tematiche? Perché?
No assolutamente, il Papa deve e può esprimersi come ogni capo di stato nell’azione diplomatica che gli compete, ci mancherebbe