Reddito di cittadinanza sì o no. Molto più del green pass, è questo il tema che scalda i cuori in gran parte del sud Italia (dove i percettori sono assai di più), e anche in gran parte del Nord Italia, dove si vive come una ingiustizia il fatto che qualcuno percepisca soldi senza lavorare. Ora, senza risultare inopportuni: in Italia si percepiscono (ieri più di oggi, ma ancor oggi) moltissimi soldi senza lavorare. Ricordo un leghista che un giorno, allargando le braccia, disse in una trasmissione su una televisione locale (forse, un raro sprazzo di sincerità disperata): “Se ai forestali della Sicilia leviamo il lavoro che cosa faranno? Il posto di lavoro, in alcune parti d’Italia, coincide con un reddito minimo garantito”. Ancora non esisteva il reddito di cittadinanza. Ma i forestali sì.
Il Reddito di cittadinanza? Soldi pubblici in un sistema malato di lavoro nero
Potrebbe suonare come una giustificazione della misura che secondo quegli incolti dei grillini avrebbe dovuto “abolire la povertà”. In effetti, non ha abolito nulla. Ha solo pompato nuovi soldi pubblici in un sistema, quello del lavoro in nero, che ha continuato esattamente come prima, con le stesse miserie e le stesse piccole ruberie. Il Reddito di Cittadinanza è una misura del Movimento 5 Stelle che piace molto alla sinistra radicale. Alla festa nazionale di Sinistra Italiana, in un dibattito con il sindaco Sala, tutti si sono dichiarati a favore. Tranne lui, perché aveva dovuto lasciare il consesso in anticipo, e sarebbe interessante sapere che cosa ne pensi.
Il reddito di cittadinanza esiste già da 50 anni
Ma veniamo al punto, perché fin qui più o meno tutti sanno tutto. Quello che parimenti tutti sanno, ma che si vuole ignorare allegramente, è che per quaranta anni, da almeno l’inizio degli anni Ottanta, ma anche prima, lo Stato ha foraggiato gente che non lavorava senza porsi grandi problemi. Pensioni baby, pensioni con il metodo retributivo (e non contributivo: in pratica non importava quanto versassi, ma che cosa era scritto su un pezzo di carta), sgravi fiscali, aiuti alla Cassa del Mezzogiorno. Il non detto è che fino a dieci anni fa (dieci anni fa!) c’era gente che abitava in Galleria Vittorio Emanuele (a 20 passi dal duomo di Milano, dove le case costano 20mila euro a metro quadro), pagando 300 euro al mese. Equocanone, sanità gratuita e universale (e grazie a Dio!), e tutto il resto. Poi, dal 2000 le cose sono iniziate a cambiare, e adesso è tutto diverso. Sì, oggi qualcuno prende il reddito di cittadinanza (che – lo dico chiaro – per me andrebbe abolito), ma c’è troppa gente che si scalda e che invece ha mangiato per 40 anni a gratis. Esattamente come se avesse avuto il reddito di cittadinanza, perché i soldi non è che hanno un odore. Tacciano, e si godano la pensione che noi stiamo pagando loro.