Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Ognuno di noi ogni giorno riceve, anche nei momenti meno opportuni, chiamate dai call center. Moleste. A luglio è stato istituito, per contrastarle, il registro delle opposizioni. Ma non ha funzionato. Così il PD ha presentato una proposta di legge più efficace.
“Le chiamate commerciali indesiderate, le pratiche di telemarketing aggressivo, sono un problema ormai molto sentito dalle famiglie italiane. Per questo come Pd abbiamo ritenuto doveroso dire basta e porre un argine alla violazione della privacy dei consumatori che l’attuale normativa non riesce a salvaguardare. Il sistema va rivoluzionato”.
E non ha torto Piero De Luca, vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera, contattato da true-news.it. Il registro delle opposizioni non funziona. Doveva servire per ridurre le telefonate moleste dei call center. E, invece, non ha fatto che aumentarle. Di fronte al ridicolo paradosso, il PD, ha presentato, di recente, una proposta di legge più efficace. Almeno sulla carta.
La proposta del PD, un sistema completamente diverso rispetto a quello attuale
La proposta di legge del PD vuole introdurre nell’ordinamento italiano il sistema cosiddetto ”opt-in”, già attivo in Olanda e Repubblica Ceca. Prevede il divieto di effettuare telefonate di natura commerciale verso numeri telefonici fissi o mobili appartenenti a soggetti che non abbiano preventivamente fornito il loro consenso a ricevere tali comunicazioni. Si tratta quindi di un sistema radicalmente diverso rispetto a quello esistente oggi in Italia e negli altri Paesi europei fondato, invece, sul cosiddetto “opt-out”, in virtù del quale un’impresa può effettuare chiamate commerciali senza dover accertare in via preventiva l’esistenza di un consenso esplicito.
Piero De Luca: “Un vero e proprio far west il cui peso ricade sui consumatori. Un percorso che va completamente invertito”
Spiega De Luca: “Un vero e proprio far west il cui peso ricade sui consumatori. Un percorso che va completamente invertito. Vogliamo aggiungere anche un obbligo di rafforzamento dei servizi di assistenza telefonica con un numero dedicato a cui risponderebbe un operatore entro tre minuti. Novità che consentirebbe di garantire e salvaguardare anche l’occupazione degli oltre 185.000 lavoratori del settore dei call center in Italia”, aggiunge a true-news.it.
L’obiettivo è colmare un’anomalia che oggi constatiamo nel nostro Paese: “Un’aggressione telefonica non voluta nè richiesta a fronte di un vuoto di assistenza telefonica invece fortemente desiderata oltre che utile. È un cambiamento radicale di prospettiva a tutela di milioni di cittadini oggi privi di protezione efficace. Una norma di civiltà”. Un probabile passo in avanti rispetto al fallimentare registro, introdotto lo scorso luglio dal Mise.
Le falle del registro delle opposizioni
Ad oggi, giovedì 24 novembre, sono 3,5 milioni gli italiani che si sono iscritti al registro delle opposizioni. Ovvero si sono schierati contro le chiamate moleste dei call center. Quelle voci che, nei momenti meno desiderati, ci propinano offerte telefoniche, promozioni, assicurazioni sulla vita. Che, in realtà, in pochi attimi, ce la rovinano. Ma le aziende di telemarketing hanno trovato il modo di aggirarlo. Il registro delle opposizioni vale per i numeri delle aziende con sede in Italia. La maggior parte delle compagnie da cui partono le chiamate per offerte e promozioni arrivano, invece, dall’estero. Ma non solo.
Come ha spiegato a Today Agostino Ghiglia, componente del Garante dei dati personali, la maggior parte delle telefonate avviene con una numerazione camuffata. Si tratta del cosiddetto spoofing telefonico che rende impossibile capire da chi arrivi realmente. I call center che si servono di questi metodi illegali generano numeri “usa e getta” tramite specifici software: quando vengono richiamati risultano non attivi o inesistenti. Lo stesso sistema viene utilizzato per alterare l’identificativo degli sms. Impossibile opporsi a numeri che nascono e muoiono nel giro di poco tempo.
I numeri del fallimento del “registro delle opposizioni”, introdotto a luglio, parlano chiaro: secondo i dati dell’Unione italiana dei Consumatori, le telefonate non sono per niente scese. Anzi, da da agosto a oggi sono persino aumentate del 7,6%. Chissà se il metodo proposto dal Pd diventerà leggera. E sbatterà la cornetta sulle fastidiose chiamate moleste.