Tutti per uno, uno per tutti. Anzi. Tutti per Silvio, Silvio per tutti. A sentire le voci all’interno di Forza Italia per quanto riguarda la partita per il Quirinale è una ed una sola: tutti con Silvio, il leader. Che non si discute (mai) e che se punta al Colle dobbiamo solo spingerlo in quella direzione.
Il sogno Azzurro di Berlusconi al Colle
Un pensiero condiviso da tutti anche perché se c’è una cosa che unisce tutti gli Azzurri è proprio l’idea di vedere il loro Capo passare dai servizi sociali post condanna per evasione fiscale al Quirinale. E le possibilità che questo accada ci sono. Ma nessuno, Berlusconi per primo, si nasconde difficoltà e la realtà delle cose.
I rischi di una candidatura divisiva e i piani B, C e D
Il fondatore di Mediaset infatti come già si vede da alcune campagne stampa definite «schifose» (leggasi il Fatto Quotidiano) da alcuni rappresentanti del partito è di sicuro un candidato divisivo e questo rischia di compromettere quel ruolo di super-partes che è la principale caratteristica per chiunque ci sarà dopo Mattarella.
E poi, la storia insegna, che chi parte favorito per la corsa al Quirinale spesso al traguardo non ci arriva. Così bisogna farsi trovare pronti ad ogni evenienza con un Piano B, anzi, anche uno C ed uno D, vista la politica italiana.
Ma è ancora presto per fare nomi e candidati. La preoccupazione principale al momento è una ed una sola: riuscire a riportare sul Colle più alto di Roma un uomo (o donna) di centrodestra dopo l’epoca del centrosinistra, tra Scalfaro, Napolitano (uno e due) e Mattarella.
Tagliare fuori i grillini, Renzi ago della bilancia
Le sensazioni da questo punto di vista sono molto positive e fanno ben sperare; il tutto grazie all’appoggio di Renzi che, come dimostrato con il voto sul Ddl Zan, è in grado di spostare le sorti della votazione da una parte o dall’altra. Così il messaggio mandato al Pd è molto chiaro: alla quarta votazione noi abbiamo una maggioranza senza di voi e senza il Movimento 5 Stelle. Chiaro?
A questo si devono le aperture al dialogo del Pd, ma anche dello stesso Conte. I grillini però non vengono considerati della partita. La prima cosa (non solo in Forza Italia ma in tutto il centrodestra con l’aggiunta di Italia Viva) è tagliare fuori i grillini. Quando si parla di grande maggioranza si pensa ad una realtà che parte da Fratelli d’Italia per finire al Pd. L’estrema sinistra ed il M5S vengono esclusi.
Gianni Letta metterebbe tutti d’accordo
Nessun nome quindi, un po’ perché non è il momento ed un altro po’ perché non è il caso di bruciarli. Ma c’è un sogno. Una figura che verrebbe vista con grande favore al Quirinale: Gianni Letta, il braccio destro di Berlusconi: amico fidato, consigliere politico e non solo, da tempo considerato gran tessitore di rapporti e movimenti politici non solo in Forza Italia ma anche con il centrosinistra. L’ottimo rapporto con Renzi (reciproco) è noto a tutti; quello con il segretario del Pd è a dir poco privilegiato per ovvi motivi familiari (Gianni è lo zio di Enrico). E anche Berlusconi, nel momento in cui si dovesse trovare davanti la porta sbarrata, per il suo amico fidato farebbe questo ed altro.