Un Sudoku, e di quelli estremi. Quando guardate una delle decine e decine di trasmissioni di approfondimento politico che da mattina a sera riempiono i palinsesti delle tv sappiate che, dietro, prima, nelle redazioni gli autori sono impegnati in una vera e propria guerra all’incastro. Incastro di ospiti.
Perché se pensate che basti invitare per avere un politico o un opinionista vi sbagliate di grosso; bisogna infatti fare i conti con i preferiti anzi, i veti.
Già al momento dell’invito parte (dagli addetti stampa) la richiesta di chiarimenti: di cosa si parla? Quanto tempo ha per parlare? E, soprattutto, CHI C’È?
Ecco, chi c’è, la domanda delle domande. E qui vengono fuori simpatie ed antipatie vecchie o nuove.
Che cosa c’è dietro la “lite” in diretta tv
Le cose poi per gli autori si complicano perché, inutile nasconderselo, a molti programmi piace la “lite” in diretta per cui avere due nemici dichiarati l’uno contro l’altro farebbe gioco, per gli ascolti.
Ovvio che gli attriti crescono con l’allontanarsi dal centro dello schieramento politico. Ma c’è anche un discorso di Prime Seconda Repubblica, tradotto: molti dei grillini, ultimi arrivati, non godono proprio di stima e favori da parte dei loro colleghi diciamo più esperti.
Stesso discorso anche per i giornalisti (solitamente però meno schizzinosi). Tra questi infatti è presente quella che sarebbe la persona meno amata tra tutte: Gaetano Pedullà. Il direttore de “La Notizia”, molto filo grillino e difensore supremo dell’ex premier Conte, non è soggetto che si tira indietro quando c’è da alzare la voce. E, dicono nelle redazioni, trovare qualcuno da affiancare disposto allo scontro diventa sempre più difficile. Un Sudoku, diabolico.